martedì 16 agosto 2022

A scuola di ceramica nell'antica Grecia

L'arte della ceramica per promuovere una conoscenza partecipata e consapevole della Storia. Lo studio della ceramica non ha soltanto valore fine a se stesso; è emerso infatti come la ceramografia permetta di comprendere molti aspetti della società antica.

Le decorazioni offrono elementi utili a comprendere aspetti importanti dell'antropologia del mondo antico (legati soprattutto alla quotidianità descritta dalle scene dipinte sui vasi) e del mito greco. Il mito per il popolo greco si identificava con la propria storia. La ceramica decorata era un mezzo di espressione comprensibile a chiunque; restituisce l'immagine che le persone comuni avevano del proprio mondo essendo stata il veicolo abituale attraverso il quale si usava commentare il presente. Esperienze come queste, permettono di stimolare il piacere di apprendere con curiosità lo studio di antiche civiltà, attraverso la simulazione di attività artigianali e artistiche che hanno origini remote. Viaggiando con la mente nel mondo vissuto dai nostri avi, manteniamo viva la memoria storica.





martedì 9 agosto 2022

Un sorriso ritrovato - a lezione di scrittura creativa e bilingue

“Scrivere è una tempesta di emozioni”, dice Bianca. “È osare con la fantasia”, aggiunge Ludovica. “Scrivere è qualcosa che nessuno può fermare!”, dichiara Mario.“È la forza di ognuno di noi!”, ribadisce Guido. “Scrivere significa esprimere il proprio modo di essere”, risponde convinto Leo. “È visitare mondi fantastici”, riflette Vittoria. “Scrivere è volare con le parole”, sostiene sognante Sara.

Tante sono state le riflessioni emerse in questi cinque anni sulla scrittura, ma una su tutte è che prima di saper scrivere, bisogna saper leggere, innamorarsi delle storie, immedesimarsi nei personaggi, interpretarli modulando la voce a seconda delle emozioni emerse.

In questa dimensione è nato il desiderio di scrivere, di esprimersi attraverso la scrittura, di dare un senso alle parole, di inventare storie, nuovi mondi per ritrovare in essi la speranza, la bellezza, il desiderio di creare un rifugio dove sentirsi al sicuro. Ma scrivere è anche un modo per regalare un sorriso e le storie presenti in questa edizione, hanno proprio l’intento di strappare qualche risata.

A condurci in questo laboratorio di scrittura è stato l’autore svedese Martin Widmark, uno tra gli scrittori contemporanei più autorevoli della letteratura per l’infanzia, le sue opere sono state tradotte in ventisette lingue e pubblicate in quaranta Paesi. In Italia è conosciuto per la serie Nelly Rapp, agente antimostri, che personalmente ho tradotto per la Sonda edizioni.

Ho atteso l’ultimo anno di questo percorso per combinare l’incontro a distanza, per coronare il sogno di molti di loro, di essere guidati da un vero scrittore.

L’emozione è stata tangibile, ma la voglia di capire i segreti della scrit- tura, è stata tale da agevolare anche la conversazione in inglese. Martin Widmark, da bravo maestro di scuola che è stato, è arrivato diretto ad ognuno di loro, lasciando qualcuno con la bocca aperta di meraviglia. Come ogni bravo insegnante, dopo averci spiegato come nasce una storia e come si sviluppa, ha chiesto loro di mettersi alla prova e d’inventarsene di nuove, seguendo le indicazioni date e dandoci nuovi appuntamenti per ascoltarle. Come raccontargliele se non in lingua inglese? Nulla è difficile quando c’è la voglia di fare e la collaborazione.

Divisi in gruppi, hanno iniziato a creare racconti, a combinare sequenze divertenti con personaggi molto originali, animali, come suggerito dallo scrittore. Un’occasione per dar vita a uno speciale libretto bilingue che resterà come testimonianza di un’esperienza davvero indimenticabile.

Maestra Milena

giovedì 23 giugno 2022

Maschere etrusche

Ispirati dal mondo mitologico dell'antica Grecia, le nostre maschere di cartapesta raffigurano i Sileni e le Ninfe, divinità minori della natura, insieme ai Satiri e ai Fauni. Maschere decorative, antefisse che un tempo adornavano templi greci, etrusco-italici e romani. 

Come bravi artigiani, abbiamo atteso il tempo di asciugatura per levigarle e dipingerle. Passo dopo passo, rivivere la Storia, è sempre molto emozionante.













martedì 24 agosto 2021

Nella terra dei Faraoni -

 Sulle trame di papiri che profumano di caffè... 

Domenica pomeriggio, a casa della maestra la moka gorgoglia, il caffè è pronto e viene versato in una coppa. Penserete subito a un tiramisù, la sensazione è quella anche se la colla al posto della panna, non è proprio consigliabile.

Le garze ci sono, il cartoncino pure, e anche lo stendipanni ha un suo perché accanto all’enorme tavolo in veranda. Una maestra sa che la domenica insieme ai panni, ha sempre qualcos’altro da rammendare, ricucendo parole staccate, ricamando accenti dove mancano, mettendo punti qua e là per apparecchiare parole, riordinare numeri o … Stendendo papiri.

La scuola è la nostra seconda casa e si cerca di renderla il più accogliente possibile. In poco più di 45 mq, si viaggia per esplorare nuovi mondi, si viaggia nel tempo per rivivere le grandi civiltà del passato e l’emozione diventa compagna di avventure, che fa battere il cuore e rende ogni esperienza sempre un po’ speciale.

Lunedì mattina, i banchi sono ancora vuoti, l’odore di caffè dal pacco di papiri, accompagna piccoli gesti che danno inizio alla giornata di scuola.

I primi passi si fanno strada nel corridoio e uno dopo l’altro, gli alunni prendono posto. Dalle mascherine variopinte ci sono ancora occhi assonnati. Finito l’appello, gli sguardi si riempiono di stupore per quello che si andrà a fare.

Dalla Lim l’austera bellezza di Tutankhamon e Nefertiti mette un po’ in soggezione qualcuno che teme di non essere all’altezza di riportare su un papiro tale magnificenza.

Poi, piano piano, passo dopo passo, ricalcando le figure con la carta carbone, al timore subentra la gioia di avercela fatta, ed è un crescendo di felicità quando alle sagome si aggiunge il colore; con cura perché un bravo artigiano è calmo, non fa le cose di fretta. Così s’impara la pazienza di fare le cose per bene, di rendere capolavori semplici attività. E un capolavoro dopo l’altro, la parete dell’aula diventa quella del Grand Egyptian Museum. 



Soprattutto, ci si ritrova un po’ più cresciuti ogni volta che s’impara a complimentarsi con gli altri. 

Studiare in questa dimensione diventa un vero piacere, anche per la maestra che, dopo tutto, pensa a un buon caffè, ma questa volta per riprendersi.


P.s. Per rendere ancora più emozionante questo genere di laboratori, ci lasciamo accompagnare da musiche evocative.




 

 

 

lunedì 23 agosto 2021

Cartoline dall'Egitto

 
Ogni volta che si studiano gli Egizi, è impossibile non restare incantati dalla produzione 
artistica, dai manufatti artigianali, da tutta la grazia e la bellezza presenti in questo periodo storico. 
Quale migliore occasione per dar vita ad un laboratorio di riciclo creativo?
È nata, così, l’idea di creare delle preziose cartoline dall’Egitto con delle semplici lattine.
Grazie alla collaborazione delle famiglie, ne abbiamo raccolte diverse, una per ogni giovane artigiano.
Dopo averle ritagliate, sono state messe in sicurezza, ciascuna su un riquadro di cartone sagomato (anch’esso riciclato), imbottito da uno strato di mascherine chirurgiche difettate che erano state messe da parte, in attesa di un loro riutilizzo. In giardino, abbiamo simulato una vera e propria gita alla scuola degli orafi, con sede nell’aula esterna che abbiamo la fortuna di avere, specie in questo periodo di restrizioni sanitarie.
Dopo aver spiegato tutti i passaggi che un bravo artigiano deve seguire, con pazienza e dedizione, ognuno ha ricalcato un’icona dell’Antico Egitto con la tecnica a sbalzo, fatta con sole matite e biro. Il risultato è stato entusiasmante, le lamine di alluminio con le figure in rilievo erano già belle nella loro semplicità. Un tocco di colore le ha rese ancora più originali e, tra un passaggio e l’altro, ripetere la civiltà egizia è stato un vero piacere, un’esperienza che di certo la renderà indimenticabile.


 













giovedì 5 aprile 2018

Suoni duri, suoni dolci e suoni scivolosi

Ho realizzato questo lapbook per facilitare l'apprendimento dei suoni complessi delle consonanti C e G e del digramma SC. 

Lo pubblico sul mio blog perché possa tornare utile a quanti, alle prese con una classe prima, desiderino aiutare i bambini a interiorizzare meglio queste particolarità.

Buon lavoro





mercoledì 4 aprile 2018

I CUBI GRAMMATICALI

Qualche tempo fa, di fronte a numerosi cubi in plastica contenenti messaggi pubblicitari, offerti carinamente dalla mamma di un mio alunno, pensai e ripensai al loro utilizzo.
All'epoca, insegnavo Italiano in una seconda di scuola primaria e introducevo gli elementi principali dell'analisi grammaticale: articoli, nomi, aggettivi, verbi, pronomi, preposizioni. Così, pensai bene di suddividere gli argomenti per i cubi disponibili. I bambini si appassionarono così tanto che costruendo e ricostruendo frasi, riuscirono in poco tempo ad analizzare le diverse voci.

Torta al cioccolato variegata con lamponi





80 g di farina,
1/2 bustina di lievito
2 uova
100 g cioccolato fondente
300 gr lamponi

100 g di cioccolato fondente per la glassa


Ho reso i bianchi a neve con metà dose di zucchero
In un'altra terrina ho lavorato i tuorli senza montarli e successivamente ho versato il cioccolato fuso con il restante zucchero a bagnomaria. Ho mischiato questi ingredienti, fino ad ottenere una crema omogenea, ho aggiunto la farina setacciata con il lievito e infine i bianchi montati a neve, facendo attenzione a girare la spatola dal basso verso l'alto.
Ho versato l'impasto in una tortiera di 26 cm di diametro, precedentemente imburrata e infarinata, e infornato in forno preriscaldato a 160°C facendo attenzione di posizionare la griglia in una posizione leggermente più bassa rispetto al centro. Con una cottura di 25/30 minuti facendo una prova con uno stuzzicadenti.

A parte ho frullato metà dose di lamponi e passato la salsa in un passino per evitare i semini e ho tenuto da parte gli altri per la decorazione finale.

Ho spalmato la salsa di lamponi sulla superficie della torta e ho versato la glassa di cioccolato che ho lasciato fondere con un po' di latte. L'effetto variegato è stato immediato.
Infine l'ho decorata con i lamponi.

martedì 3 aprile 2018

STORIA DI UNA DECINA

Quest'anno, si ricomincia dalla prima classe e la Decina è uno di quegli argomenti che necessitano di particolare attenzione.
Molto spesso, i bambini di prima, si confondono sul cambio dalle unità alla decina che si effettua sull'abaco. Molti non concepiscono che 1 pallina possa valere 10, è ancora un concetto astratto per loro. Allora, confido sempre nell'aiuto delle storie, un mezzo potente per i più piccoli... ma anche per i grandi!


martedì 30 maggio 2017

Intreccio di Luce

Intreccio di corda per far rivivere vasetti di vetro, ceramica come portacandele o per piante sospese. Di seguito, i semplici passaggi per realizzarli, poi a voi la scelta del materiale di riciclo per renderli ancora più originali. 
Ho preso tutto il materiale necessario: spago, forbici e vasetti di vetro di varie forme
Ho unito 8 fili della stessa lunghezza, circa 50 cm. Potete anche unire più fili, l'importante che siano di numero pari.
Li ho annodati a una estremità e separati tra di loro.
Li ho annodati ancora a due a due.
Ho unito due fili, ciascuno da ogni coppia annodata.
Ho realizzato i primi due giri di nodi
Ho usato il vasetto destinato a questo intreccio come guida per mantenere la stessa distanza tra i nodi.
Quattro giri di nodi, e il porta candele è stato realizzato.
Pronto per rendere magiche le nostre serate d'estate ♡



lunedì 27 marzo 2017

Saluti e baci


Dammi mille baci, poi cento poi mille altri, recita Catullo, se poi questi baci hanno il sapore di mandorle dolci, cioccolato e un sentore di arancia, ne chiederesti all'infinito.

Uno si chiederà se questo sia un blog di cucina, non in modo specifico ma al cibo sono legate delle storie e da italiana poi, la cucina rappresenta per me una bella cornice della mia quotidianità.

Come tutte le prelibatezze, anche questi dolcetti nascono dall'ingegno di chi è riuscito a trasformare quei pochi ingredienti ritrovati in dispensa, in piccoli prodigi, come la maggior parte dei piatti della nostra tradizione. Alcuni, diventati addirittura dei must della cucina italiana per merito di sviste, errori o per i pochi elementi racimolati in cucina.
Questo è il caso dei baci di dama, così chiamati per la forma simile a quella di due labbra che i due biscotti uniti dal cioccolato, conferiscono. Ma, considerata la grandezza pari a quella di una noce, da farteli assaporare in un sol boccone, il bacio potrebbe anche essere rappresentato dalla delicatezza dei sapori che si sprigionano amorevolmente in bocca.

Le origini di questi dolci sono piemontesi, intorno alla seconda metà dell'800, nati grazie alla creatività di un cuoco che, alla richiesta del re Vittorio Emanuele II di voler assaporare un nuovo dolce sfizioso, si adoperò a realizzarli con quello che aveva: mandorle, zucchero, burro, cioccolata e farina.

Gli ingredienti, infatti sono semplici da reperire, ma il procedimento richiede un po' di tempo e pazienza, ripagati sicuramente dai risultati.

Ho cercato tra le numerose ricette su internet che prevedono le stesse proporzioni per tutti gli ingredienti, mettendo giusto qualche grammo in meno di zucchero per esaltare meglio il sapore del cioccolato fondente, delle mandorle e di quel retrogusto d'arancia.

Cucinare mi rilassa molto e crea una bella atmosfera in famiglia, specie se ci sono dei bambini. E visto che mia figlia quest'anno a scuola è alle prese con le misure, suo è stato il compito di pesare i seguenti ingredienti:

150 g di  Farina
150 g di burro
150 g di mandorle 
150 g di cioccolato fondente 60% (La tradizione vuole quello gianduia)
110 g di zucchero semolato
La scorza grattugiata di un'arancia

Ho pelato le mandorle dopo averle messe in ammollo in acqua calda per circa 10 minuti, le ho asciugate con un panno e fatte tostare nel forno ventilato a 180° per circa 10 minuti.
Le ho frullate finemente insieme allo zucchero, finché non hanno raggiunto la consistenza di una farina.
A parte ho lavorato il burro ammorbidito con la farina e unito poi il composto di mandorle e zucchero, la buccia grattugiata di un'arancia, fino a quando l'impasto non è risultato liscio e omogeneo.
L'ho avvolto nella pellicola trasparente e riposto in frigo per un paio d'ore, come richiesto dal procedimento.
Dopo ho ripreso il panetto dal frigo, ho formato dei serpentelli del diametro di circa 2 cm, tagliandolo in segmenti anch'essi di 2 cm circa, formando tante piccole sfere, disposte sulla carta da forno, su vassoi che potessero entrare nel frigo, per riposare un'altra mezz'ora.
Ho trasferito le palline sul piatto da forno, l'ho posizionato nella parte centrale, scelto a 160°C°, modalità "statico". Ho atteso all'incirca 20 minuti, controllandole di tanto in tanto perché risultassero dorate. Durante la cottura, le palline assumono la forma di una calotta e, una volta raffreddate, è utile accoppiarle perché combacino bene.

Ho fuso il cioccolato a bagnomaria, l'ho lasciato raffreddare un po' perché diventasse bello denso da non far slittare le due semisfere e lasciare un bello strato tra di esse.
Una volta farciti, ho lasciato che il cioccolato si solidificasse (in frigo naturalmente si accelerano i tempi) e ho riposto i piccoli baci in un barattolo di vetro, pronti a deliziare il palato dei miei cari.

Saluti e BACI!



venerdì 11 novembre 2016

THE BLUNDER FAMILY sbarca in Italia

"Ora... dove ho messo l'arrosto?" si chiede Molly, protagonista di questa entusiasmante storia della serie THE BLUNDER FAMILY. Alla ricerca di un arrosto che di volta in volta si trova in un posto diverso, riposto distrattamente da questa mamma-tutto-fare che per star dietro alle richieste dei suoi bambini, conserva la cena, adesso in frigo, poi nel congelatore, e ancora nel ripostiglio, e in altri posti impensabili!
Una sorta di giallo che potrebbe benissimo intitolarsi "Alla Ricerca dell'Arrosto Perduto!"
Molly, una mamma moderna come tante che non si perde d'animo, che risolve ogni cosa con tenacia e autoironia.
Una storia, questa, prima di una lunga serie (ci auguriamo!) da leggere tutto d'un fiato col sorriso stampato in faccia per i divertenti e inaspettati colpi di scena. Ma poi, che fine farà questo arrosto, questa agognata cena?? Lo scoprirete leggendo la prima avventura della BLUNDER FAMILY, scritta dall'autrice statunitense Candace Amarante (che un po' alla protagonista somiglia...), illustrata e tradotta in lingua italiana da Milena Galeoto che come Molly e Candace fa parte di quella schiera di mamme moderne che si dividono tra lavoro, famiglia, facendo dell'autoironia un rimedio naturale contro lo stress.

Candace e Milena, mamme di due compagne di scuola, le loro adorate bambine, conosciute per caso a Montréal in Canada, in uno dei tanti appuntamenti scolastici e subito diventate amiche affiatate per gli interessi e passioni condivise, una tra tutte, la letteratura per l'infanzia.
Da allora collaborano in un interessante progetto bilingue, di cui questa serie ne è un chiaro esempio, con testo a fronte in lingua inglese e italiana. Un modo piacevole e divertente per agevolare l'apprendimento di una nuova lingua grazie a una traduzione a specchio che ne permette il confronto diretto. Utile non solo per i piccoli lettori ma anche per i beginners che intendono imparare l'inglese o l'italiano, divulgabile per questo a più utenti e paesi.

In Italia, è possibile prenotare una copia presso la Nuova libreria internazionale di Salerno.


giovedì 28 luglio 2016

Parmigiana di melanzane che passione!

Come una preghiera, la parmigiana è quella che mi ha insegnato mio padre che ci metteva in fila a infarinare le melanzane e a passarle nell'uovo. Le friggeva, le faceva riposare, perché per lui cucinare era un piacevole rituale, lento, un'occasione per tenerci uniti, come ingredienti speciali che davano a questa pietanza un sapore unico. La mozzarella rigorosamente strizzata nello schiacciapatate era una prova di forza, a volte, servivano quattro manine. Poi strato dopo strato, edificavamo quello che sarebbe stato il piatto prelibato, conquistato, atteso... e consumato voracemente in pochi minuti, dopo una giornata passata a realizzarlo! 
Passo dopo passo, ripercorrerò tutte le fasi necessarie per realizzare questa prelibatezza che ha il sapore della mia infanzia come, immagino, di molti pugliesi.

Ingredienti:

- 5 melanzane di media grandezza
- 800g di pomodori pelati
- 1 cipolla
- 1 gambo di sedano
- 1 carota
- 300g di mozzarella
- 100g di pecorino
- 60 g di grana padano
- 3 uova
- 75gr di mortadella
- farina q.b
- Olio di semi di girasole 

1) Dopo aver lavato, sbucciato le melanzane, le ho affettate con cura e messe sotto sale, servendomi di uno scolapasta, dove ho stratificato le fette cosparse di sale.
Nel frattempo, ho preparato il sugo.
Ho tagliato finemente la cipolla insieme alla carota e al sedano, li ho leggermente soffritti per ammorbidirli, ho versato i pomodori pelati, aggiungendo tanta acqua quanto la capienza del barattolo.
Dopo circa 45 minuti, ho passato il tutto e ho tenuto il sugo da parte.
Successivamente, ho lavato velocemente le melanzane in salamonia e le ho asciugate.
2) Ho riempito un sacchetto con la farina e infarinato le melanzane a gruppetti, scuotendole insieme.
3) Ho sbattuto 3 uova per passarci dentro le melanzane, sistemando un piatto largo con uno di diametro inferiore capovolto sopra per permettere di raccogliere il liquido in eccesso.
4) Ho fritto le fette di melanzana precedentemente infarinate e passate nell'uovo, le ho riposte sulla carta assorbente e ho riunito tutti gli ingredienti per l'assemblaggio.
Ho strizzato la mozzarella con lo schiacciapatate, ho mischiato il pecorino col grana, preso le fette di mortadella e il sugo preparato in precedenza.
Ho distribuito gli ingredienti su ciascuno strato di melanzane, avendo l'accortezza di irrorarlo con la salsa tenuta da parte, più liquida del solito. 
Arrivata all'ultimo strato, ho aggiunto il sugo restante e l'ho cosparso di formaggio grattugiato.
Pronta per essere infornata a 180 C° per circa 45 minuti








sabato 2 luglio 2016

Pedalando s'impara - una bici-banco per concentrarsi meglio

Se è normale per i bambini diventare di tanto in tanto irrequieti o disattenti, per quelli con disturbi da deficit di attenzione, questo può influire gravemente sulla capacità di concentrarsi, sull'apprendimento e l'interazione con gli altri. Ecco perché una scuola elementare di Laval (Québec, Canada) ha introdotto le bici-banco.
I bambini con disturbi da deficit di attenzione devono essere costantemente in movimento - che si tratti di masticare una matita o manipolare qualcosa - al fine di rimanere concentrati. E' stata l'intuizione del pedagogista Mario Leroux, quella di introdurre questi banchi speciali presso la scuola primaria Dès Cedres.
"Lavoro con numerosi studenti che soffrono di disturbi da deficit di attenzione e cercavo un modo per facilitare il loro apprendimento", spiega Leroux. "Pedalare aumenta il livello di ossigeno al cervello e questo permette una migliore concentrazione."
La cosa sorprendente è che nonostante i banchi siano stati inseriti a Maggio, sono già evidenti gli effetti positivi . "Quello che abbiamo osservato", afferma Leroux, "è che i bambini sono molto attenti e riescono a completare un compito, restando seduti dall'inizio alla fine".
Leroux sottolinea che i banchi non sono destinati esclusivamente ai ragazzi con disturbi da deficit di attenzione, e che ogni studente che si sente stressato, ansioso, è invitato a farne uso. "Ci sono tanti bambini molto intelligenti che semplicemente hanno problemi a concentrarsi", dice Leroux. "Questo speciale banco è uno strumento che aiuta loro a dare il meglio di sé."
Un’invenzione pratica, senza controindicazioni, non farmacologica, che ha anche il vantaggio di intervenire su un altro male del secolo: la sedentarietà dei più piccoli.

Da "Montreal families" magazine

sabato 25 luglio 2015

Biblioteca BAnQ di Montreal

Alla biblioteca BAnQ di Montreal, sosti qualche minuto all'entrata per consegnare i libri nell'apposito sportello dove, attraverso un nastro trasportatore, vengono trasportati presso il centro di smistamento, e successivamente gli operatori bibliotecari li sistemano negli appositi scaffali. Ci sono 5 piani, a seconda del genere di libri che cerchi: libri per ragazzi, letteratura, documentari, cinema, musica etc. Nella zona allestita per i bambini e i giovani lettori, sono presenti una serie di divanetti disposti a circolo, dove è possibile la visione di film in diverse lingue. Come in diverse lingue sono i testi e i materiali multimediali presenti in questa struttura. Sempre per questa ragione mutliculturale, è possibile assistere a diversi laboratori linguistici. Ogni persona residente può, infatti, contribuire in questo senso, compilando l'apposito format dove si presenta il proprio progetto culturale con relativo budget economico previsto. Un modo per agevolare gli scambi delle diverse culture presenti in questo paese, considerate come risorsa di sviluppo. Insomma, da vent'anni a questa parte, precisamente dagli anni '90, si è compreso che l'unica strada di ripresa percorribile fosse la CULTURA e i risultati nel tempo ne hanno confermato la giusta scelta.  Esiste poi un telefono pubblico per ogni piano e l'arredamento studiato anche a misura di bambino per promuovere un'attiva partecipazione fin dall'infanzia.








©photo: Milena Galeoto