domenica 12 dicembre 2010

La casa delle bambole

In ogni casa, ormai, siamo pieni di cartoni, tra computer, stampanti, grandi elettrodomestici. Vengono conservati  nei ripostigli e al momento giusto, possono trasformarsi in occasione per mettere a frutto la  creatività. Passare un pomeriggio invernale con i nostri piccoli, colorando, ritagliando e sistemando la casa dei loro sogni che diventerà presto dimora delle loro bambole e peluche, non ha prezzo.
Se la scatola è stampata e di cartone lucido, è possibile passarci sopra della tempera bianca o semplicemente rivestirla con carta d'imballaggio.
Decorarla insieme a loro da vita ad una spensierata attività che stimola partecipazione e impegno.

Volete mettere, una casa fatta con le vostre mani rispetto ad una casa di plastica preconfezionata, senza poesia?

La casa delle bambole
Impariamo dai bambini, insieme a loro a rendere preziose le semplici cose, mettendo in atto il rispetto per l'ambiente, riciclando il materiale che abbiamo a disposizione.




venerdì 10 dicembre 2010

TRAVIATA - VERDI - Noi Siamo Zingarelle

Un simpatico modo per avvicinare i più piccoli all'opera, attraverso una divertente animazione che accompaga la maestosità corale di questo genere musicale.

La creatività infantile

(Giorgia, 3 anni e mezzo)

C'era una volta un alberello che aveva tante foglie blu, bluissime perchè cresceva con la luce di una luna grande grande.



L'ULTIMO ROSARIO



                                            
Animazione di Milena Galeoto sulle illustrazioni di Pietro Galeoto

giovedì 9 dicembre 2010

I personaggi di Pietro Galeoto

Raccolta di pomodori

Quando giri per Lecce, riconosci il barocco, il sapore del pasticciotto e i personaggi di Pietro Galeoto, non c'è evento, luogo, icona o pubblicità di aziende locali che non siano state illustrate da lui. Immagini, ormai storiche, che ti ritrovi di fronte, per strada e senti subito la sua presenza, aria di familiarità....
E poi la gente che mi ferma e mi chiede di lui: comu no, lu Pietro, quiddu delle zia Tetta, ca disegna le fimmine randi e tunde.
E' un incanto ogni volta ritrovarsi di fronte alle sue generose immagini.

Mietitura
Raccolta olive

 Visita il suo sito

La scuola di p.zza Partigiani non deve essere abbattuta


Come ogni mattina, accompagno la mia bambina a scuola, è autunno e ci divertiamo a sentire il rumore delle foglie secche sotto i nostri piedi.
Ci sono alberi giganti intorno alla scuola e lo sguardo di Giorgia si perde tra i rami che accarezzano il cielo.
Mi dico, che fortuna che ci sia questo enorme giardino con i giochi, così i bambini possono rilassarsi, anche semplicemente guardando fuori la finestra, nei giorni freddi.
Ogni bambino ha il diritto di toccare la natura, di annusarla, ha il diritto di avere uno spazio esterno per correre e respirare aria di sole.
Questo è uno dei motivi che mi porta a sorvolare sul sovraffollamento delle piccole classi: 27/30 bambini per classe di tutte le età (dai 3 ai 5 anni).
Non importa, mi dico, nostra figlia ha l’attenzione di noi genitori che veniamo incontro alla scuola, dove non arrivano le insegnanti, ci siamo noi a sostenerla.
Amiamo tanto la nostra piccola scuola di piazza Partigiani, orgogliosa Giorgia si ferma davanti al cancello, anche di domenica per mostrarla alla nonna, dice: lo vedi quell’albero, si chiama quercia, lì c’è la mia classe e quest’anno abbiamo raccolto con la maestra, le foglie gialle.
Se la gente conoscesse la consapevolezza dei bambini, avrebbe più rispetto per i loro spazi.
Invece, no… Una mattina, davanti al cancello, ci siamo ritrovati un manifesto con un articolo ritagliato dal quotidiano, c’era scritto: ADDIO ALLA MATERNA DI PIAZZA PARTIGIANI, la maggioranza di centro destra del palazzo Carafa, ha deciso: La celebre scuola materna di Piazza Partigiani non sarà più luogo di riferimento per i bambini del quartiere. Il consiglio comunale di martedì scorso ha infatti previsto la sua cancellazione e la vendita a privati del lotto (circa 5mila metri quadrati di terreno) al fine di realizzare edilizia residenziale. Secondo gli stessi, ci sarebbe troppo spazio sprecato…
Atterrita dalla notizia, ancora adesso non riesco a capacitarmi del fatto che l’essere umano consideri un giardino, lo spazio per i bambini, un luogo sprecato.
Mi chiedo, di quale civiltà parliamo, è possibile definirci civili se sorvoliamo i diritti imprescindibili dei nostri figli, di poter vivere ancora luoghi naturali, riconoscere gli alberi, calpestare le foglie, avere lo spazio per correre e sentirsi liberi…

mercoledì 8 dicembre 2010

© I Tovaglioli della zia Tetta



Fermare il Tempo? Non si può. Il mondo del Terzo Millennio corre, corre, corre, corre. Tanto da farci dimenticare perfino le cose belle e a misura d'uomo, come il gusto della buona tavola, unito al piacere di donare ai propri cari pietanze e leccornie che riportano tra noi l'armonia del tempo andato. Ricordate quei profumi speziati che avvolgevano i gornidelle feste comandate? E il risveglio della domenica odorosa di ... "purpette allu sugo"? Ma oggi è Natale e in questa magica atmosfera, la tradizione si rinnova facendoci ritrovare profumi e sapori che ci sembrano perduti per sempre.
Coraggio allora, ai fornelli. Magari con l'aiuto della cara "zia Tetta", donna del popolo e dai sani principi, sempre pronta a dar conforto e per nulla gelosa delle sue preziose ricette - ingredienti genuini e gusto prelibato - che racchiudono cultura, colori e memoria della nostra generosa terra.

Testi di Milena Galeoto
Illustrazioni e grafica di Pietro Galeoto




LI MUSTAZZOLI

                          


martedì 7 dicembre 2010

Le avventure di Nelly Rapp, agente antimostri, approderanno presto in Italia

Frankenstein, uno dei libri della serie delle avventure di Nelly Rapp
                                        
Nelly Rapp è una vispa bambina, divenuta agente antimostri (agente numero 10), con il suo immancabile compagno d'avventure, un simpatico e pigro bassotto.

La sua maestra dell'Accademia antimostri è Lena-Sleva, una vecchietta con gli occhiali piccoli e rotondi, un maglione verde e un vecchio cappello di paglia sulla testa.
Lei è quel genere di nonnina simpatica alla quale cedi il tuo posto sull’autobus:
- Prego, prego, gentile signora, si sieda, dicono gli altri passeggeri.
- Oh, mille grazie, risponde LENA-SLEVA, felicissima del suo ruolo di “nonnina”!
Loro non immaginano chi sia in realtà.
                                  
Lena-Sleva si avvicinò e con il suo dito indice mi picchiettò la fronte: - non dimenticare, adesso, che le cose più importanti ce l’hai qui, dentro la tua testolina. E ricordati sempre le tre magiche parole: calma, istruzione.
-E astuzia, aggiunsi io.
-Esattamente, rispose Lena-Sleva – soddisfatta.
Senza astuzia, non inganni nessuno.
Senza calma diventi paurosa e nervosa.
Senza istruzione, non sai nulla del tuo avversario.

Ci sono molti pericoli che minacciano il nostro mondo.
Ci sono per esempio “i Frankestein”: sono delle creature che sembrano normalissimi esseri umani. Ma li manca il collegamento fra il cuore e il cervello e perciò sono assolutamente insensibili.
“I Lupi mannari”: sono normali esseri umani ma quando c’è la luna piena, si trasformano in bestie pelose.
“I mostri delle cloache”: questi viscidi esseri, vivono nei grandi sotterranei, sotto le nostre città.
A volte, escono dai loro nascondigli e cercano di tirar giù con loro degli esseri umani.
Nelly ha dovuto imparare a riconoscere questi e tanti altri e a combatterli

Autore, Martin Widmark. Illustrazioni di Christina Alvner. Traduzioni e coordinamento editoriale, Milena Galeoto.
Christina Alvner (nata nel 1954 a Fagersta) è un illustratrice e scrittrice svedese.
Ha seguito una formazione artistica presso la scuola di Gerlesborgs e presso il College of Art. Lavora come illustratrice freelance.
E' lei la creatrice della simpatica Nelly Rapp agente antimostri di Martin Widmark.
http://illustratorcentrum.se/medlem/christina-alvner.html

lunedì 6 dicembre 2010

Storia di Natale: Mistero in Albergo

Acquistalo online

Alla vigilia di Natale, la distinta famiglia Impero arriva all'Albergo Centrale di Vallebella, accompagnata da un prezioso bassotto cinese.
Il personale dell'hotel sta organizzando i tradizionali festeggiamenti natalizi, ma ben presto arrivano i problemi... e Max e Lara si ritrovano di nuovo coinvolti in un caso diffici...le!
Un poliziesco emozionante e di facile lettura con tante illustrazioni divertenti.
Nord-Sud edizioni.

Perchè il Natale sia un pensiero di pace e non una follia del consumismo: idee regalo in terracotta.

Un panetto di argilla sugli scaffali di Brico, un chilo del valore di 4 euro per dar vita ad una miriade di idee. Semplici addobbi, segnaposti e decorazioni per le confenzioni di dolci fatti in casa: perchè questo Natale sia messaggio di originalità, semplicità e affetto sincero.
I regali, quelli facciamoli ai bambini perchè si conservi quella magia, quell'attesa che rende prezioso ogni dono.
                                          







Che fine hanno fatto gli scarabocchi?

Papà con la sciarpa (Giorgia, 3 anni e mezzo)

Ai primi colloqui di scuola materna, le maestre mi mostrano il raccoglitore dei disegni fatti in classe... 

Disegni? 

Fotocopie riempite (dalle stesse maestre), collage ordinati, un quaderno anonimo, da dirli: 

"Brave, siete state brave a fare i collage e a non essere uscite con i colori fuori dal bordo". 

Questa è la nostra scuola? Che fine hanno fatto gli scarabocchi, la creatività?                         Come è possibile interpretare la libera espressione di ciascun bambino se lo si constringe a colorare dentro i bordi di figure stampate?

Da queste esperienze  si deduce di quanto la scuola in questione,  poco s'interessa di monitorare la crescita di ciascun bambino, attraverso il proprio modo di esprimersi ed interpretare la realtà. Condizioni fondamentali per rilevare elementi formativi, utili anche per creare una significativa interazione con la famiglia.                                                                      

E' triste sfogliare pagine e pagine di stampe colorate e collage riempiti in modo ordinato, perfetto, sicuramente opera delle stesse insegnanti che frettolosamente rispondono alle scadenze dei programmi.

L'intervento diretto dell'insegnante dovrebbe muovere da un ascolto iniziale delle esperienze, dei desideri e delle proposte infantili per una successiva elaborazione e una restituzione in chiave progettuale; con temi da sviluppare, storie da inventare, prodotti da fare in gruppo.            Tali obiettivi si perseguono attraverso la predisposizione di un ambiente che stimoli la fantasia, l'immaginazione e la creatività, l'uso attento di immagini e stimoli, l'offerta di una differenziata gamma di esperienze, quali: esplorare la realtà fisica e manipolare materiali, organizzare, modificare, progettare interventi sull'ambiente; osservare, analizzare, rappresentare la realtà scolastica ed extra-scolastica; vivere in un ambiente esteticamente ed artisticamente valido.

Quali sono le finalità della scuola materna e in che modo vengono sviluppate, perchè non comunicare questo alle famiglie, più che mostrare un quaderno anonimo? E perchè molti  genitori sono sfuggenti di fronte a queste tematiche fondamentali che riguardano i propri figli?

Le prime esperienze scolastiche segnano l'approccio formativo dei nostri figli, è proprio durante la scuola dell'infanzia che dovremmo pretendere maggiori chiarimenti.

Quali sono le finalità di una scuola materna?

 1) Maturazione dell'identità
Una tale prospettiva formativa richiede e sollecita il radicamento nel bambino dei necessari atteggiamenti di sicurezza, di stima di sé, di fiducia nelle proprie capacità, motivazione alla curiosità; richiede inoltre l'apprendimento a vivere in modo equilibrato e positivo i propri stati affettivi, ad esprimere e controllare i propri sentimenti e le proprie emozioni, nonché a rendersi sensibile a quelli degli altri. Analogamente, la scuola dell'infanzia rappresenta di per sé un luogo particolarmente adatto a orientare il bambino e la bambina a riconoscere ed apprezzare l'identità personale in quanto connessa alle differenze fra i sessi, ed insieme a cogliere la propria identità culturale ed i valori specifici della comunità di appartenenza, non in forma esclusiva ed etnocentrica, ma in vista della comprensione di comunità e culture diverse dalla propria. 
2)Conquista dell'autonomia
Tale conquista richiede che venga sviluppata nel bambino la capacità di orientarsi e di compiere scelte autonome in contesti relazionali e normativi diversi, nel necessario riconoscimento delle dipendenze esistenti ed operanti nella concretezza dell'ambiente naturale e sociale. Ciò significa che il bambino si rende disponibile all'interazione costruttiva con il diverso da sé e con il nuovo, aprendosi alla scoperta, all'interiorizzazione ed al rispetto pratico di valori universalmente condivisibili, quali la libertà, il rispetto di sé, degli altri e dell'ambiente, la solidarietà, la giustizia e l'impegno ad agire per il bene comune. Appare importante sviluppare nel bambino la libertà di pensiero, anche come rispetto della divergenza personale, consentendogli di cogliere il senso delle sue azioni nello spazio e nel tempo e di prendere coscienza della realtà nonché della possibilità di considerarla e di modificarla sotto diversi punti di vista.
c) Sviluppo della competenza
La scuola dell'infanzia dovrebbe consolidare nel bambino le abilità sensoriali, percettive, motorie, linguistiche e intellettive, impegnandolo nelle prime forme di riorganizzazione dell'esperienza e di esplorazione e ricostruzione della realtà.
Inoltre dovrebbe stimolare il bambino alla produzione ed interpretazione di messaggi, testi e situazioni, mediante l'utilizzazione di una molteplicità  di strumenti linguistici e di capacità rappresentative. Dovrebbe valorizzare l'intuizione, l'immaginazione e l'intelligenza creativa per lo sviluppo del senso estetico e del pensiero logico.

La scuola materna si deve avvalere di tutte le strategie e le strumentazioni che consentono di orientare, sostenere e guidare proceduralmente lo sviluppo e l'apprendimento del bambino. 




Per approfondire:

Jona che visse nella Balena

Toccante film realizzato da Roberto Faenza, tratto dal romanzo autobiografico di  Jona Oberski, intitolato Anni d'infanzia. Colonna sonora di Ennio Morricone.

‎"Anche se andassi nella valle della morte

non temerei male alcuno,

perchè tu sei sempre con me.

Perchè tu sei il mio appoggio, il posto più sicuro per me.

Al tuo cospetto io mi sento tranquillo".

- La maestra ci faceva cantare, ma io non riuscivo perchè non capivo le parole...

(da Jona che visse nella balena)

mercoledì 1 dicembre 2010

Dall'alto del Cielo al fondo del mare

"C'era una volta..." e ha inizio l'avventura. Tra il buio degli abissi e il
cielo terso dell'estate, il profumo del mare e la "Tramontana" cattiva,
folletti rinchiusi, chiavi nascoste, isole fantastiche e desideri da
esprimere. L'amicizia è coraggio......,
e così, al largo di un placido porticciolo dai colori mediterranei,
prende vita e si dipana l'avventura di tre amici che insieme vinceranno
le proprie paure. La delfina Onda sfiderà il feroce squalo nero e il
merlo Brezza riuscirà a finalmente a spiccare il primo volo della sua
vita e, insieme al saggio pescatore, affronteranno la crudele strega
Tramontana restituiranno la libertà ai folletti imprigionati nel
castello. Il cielo, la terra e il mare si incontrano nel luogo
dell'amicizia, un luogo dove tutto è possibile e dove il cielo della
Svezia si è incontrato con il mare della Puglia.

Dall'alto del cielo al fondo del mare
di Martin Widmark
Illustrazion di Pietro Galeoto
Musica di Mats Sundin
Animazione e montaggio video di Marco Trisorio
Coordinamento editoriale di Milena Galeoto

martedì 30 novembre 2010

Max e Lara, investigatori privati di Martin Widmark

Max e Lara investigatori privati, finalmente in Italia!
Con i loro avvincenti misteri da risolvere a Vallebella, un piccolo paese dove tutti si conoscono.
La serie di gialli per ragazzi che ha spopolato in diversi paesi, adesso anche in Italia:
"Mistero in albergo " e"I diamanti scomparsi"
Editi dalla casa editrice Nord-Sud della Salani
Nella sola Svezia
[oltre 1.000.000 di copie vendute!]
Tradotti in ben 24 lingue.
Tanto da essere stati scelti per una produzione cinematografica e televisiva.
Dove i piccoli investigatori sono interpretati dai piccoli attori: Skådespelarna Matilda Gran e Theodor Runsjö.
Un successo che ha reso Martin Widmark uno dei giganti della narrativa europea, soprannominato, l' Agata Christie dei bambini...

Non è difficile capire perché
-- i suoi libri sono facili da leggere, ma difficili da risolvere! -
Max e Lara, disegnati dalla geniale illustratrice Helena Willis

Max e Lara, investigatori privati di Martin Widmark
Illustrazioni di Helena Willis
Musica di Mats Sundin
Coordinamento editoriale a cura di Milena Galeoto
Montaggio video di Marco Trisorio

 

 Mistero in albergo - clicca qui per acquistarlo on-line
I diamanti scomparsi - clicca qui per acquistarlo on-line

Martin Widmark su Radio Capital

Antonio Iovane intervista Martin Widmark su Radio Capital.
Interprete, Milena Galeoto.

Ondivago

Percorsi ondosi attraverso la letteratura, le arti e la cultura. Su Radio Prima (Belgio), Radio Valdarno e Quanta Radio. Un programma in italiano con spazi dedicati alla francofonia.
Ospite di Ondivago, intervistata da Max Ponte nella puntata sulla narrativa per ragazzi.

giovedì 28 ottobre 2010

Il Parco dei Desideri



Questa è una storia che parla di desideri.
Sai, il desiderio è quel sentimento che hai quando vuoi tanto qualcosa -- quello si chiama "desiderio".
Immagino che hai avuto tanti desideri in vita tua.
E' vero?
Questa storia, però, non riguarda desideri ordinari.
No, parla di desideri che non sapevi di avere. E, soprattutto... puoi desiderare qualcosa che hai già? Vediamo.

Guarda quella grande città con quelle alte costruzioni e strade affollate.
La vedi?
Auto che strombazzano, motociclette e autobus diretti qua e la.
Puoi ascoltarli?
Ogni cosa è così grande, così rumorosa e caotica.
Ogni cosa?
No...se guardi più da vicino, puoi vedere uno spazio verde proprio tra quei palazzi grigi e quella grande gru.
Lo vedi?
E' un parco.
E' il Parco dei Desideri. Si dice che gli alberi in questo parco siano molto più vecchi della stessa città. E si dice anche che una volta ci viveva un Genio da qualche parte, tra gli alberi nel parco. Forse è soltanto una vecchia leggenda perché nessuno l'ha mai visto.

Quando ti addentri nel parco, il rumore della città lentamente svanisce.
Adesso ascolta il cinguettio degli uccelli, lo ascolti? E il prato è così verde e così soffice sotto i tuoi piedi che desideri toglierti le scarpe.
Lo senti sotto i tuoi piedi scalzi?

-Non osare calpestare il mio prato! Grida un uomo improvvisamente.

E' il signor Urbano, il guardiano del parco.
E' molto severo ed è sempre infuriato.
Così, tieni un occhio su di lui, va bene?
Vedi quella piccola fontana laggiù?
Sì, quella bianca con la donna che regge due vasi.
E' la fontana dei desideri. I visitatori del parco gettano le monete nell'acqua ed esprimono un desiderio.
Ecco perché questo parco è chiamato il Parco dei Desideri.
Ma guarda! Dietro la fontana si nascondono due bambini.
Li vedi?
Sono Ruben e Rebecca.
Qui ha inizio la loro meravigliosa avventura.

Il Parco dei desideri di Martin Widmark
Ilustrazioni e montaggio video di Marco Trisorio
Musica di Mats Sundin
Traduzione e coordinamento editoriale a cura di Milena Galeoto



sabato 23 ottobre 2010

Le Avventure di Tyko Flores




A gennaio 2011, in Svezia, in uscita la prima trilogia firmata Martin Widmark, prossimamente, ci auguriamo, anche in Italia.
Intanto, mi aspetta un massiccio lavoro di traduzione e adattamento.
Milena Galeoto


martedì 12 ottobre 2010

SIND'/FARAUALLA






 


FARAUALLA è la più profonda cavità carsica della Murgia, l'altopiano pugliese.
È una voragine che si apre fra distese di grano, pascoli e masserie, isola di silenzi che ha ispirato credenze popolari.
FARAUALLA è un nome di origine incerta la cui pronuncia riempie la bocca di voce. Come quando una parola dimentica il suo significato per ritornare suono, puro, primitivo e potente. Questa nuova percezione accresce la forza della vocalità e fa si' che la voce restituisca l'istinto nel canto. Così di bocca in bocca si tramandano, moltiplicandosi, pezzi di voci e di storie.
L'immaginario di FARAUALLA e' segnato da un'abitudine antica all'Ascolto. Nelle nostre orecchie l'intreccio di lingue e canti è Storia e Gioco sonoro.
Il quartetto vocale FARAUALLA è nato nel 1995. Dopo aver approfondito singolarmente lo studio e la pratica della vocalità in ambiti musicali differenti, le quattro cantanti hanno trovato un interesse comune nella ricerca sull'uso della voce come "strumento", attraverso la pratica della polifonia e la conoscenza delle espressioni vocali di diverse etnie e di periodi storici differenti.
Gli esiti di questo lavoro si ritrovano nel repertorio FARAUALLA, nelle composizioni originali, che spesso si evolvono a partire da una matrice improvvisativa, come nei brani tradizionali.
Le suggestioni di un percorso attraverso culture tanto lontane fra loro si fondono in una sintesi originale in cui emergono con forza le radici culturali del gruppo.
La Puglia è presente nel "suono" che connota la formazione barese, negli strumenti a percussione che accompagnano l'esecuzione, nello stesso nome del gruppo.

lunedì 11 ottobre 2010

Intervista ad Helena Willis, illustratrice della famosa serie Lasse and Maja, conosciuti in Italia con il nome di Max e Lara, investigatori privati

di Milena Galeoto

Helena Willis



Da quanto tempo disegni? Cosa significa il disegno per te?
Disegno da una vita. Ma sono una illustratrice freelance dal 1991, quando ho lasciato l’istituto d’arte.
Amo disegnare e questo è il miglior lavoro che io possa immaginare.
Non mi piacerebbe fare altro… forse scrivere un po’ di più.
Tu sei un’illustratrice molto conosciuta per la famosa serie dei piccoli investigatori Lasse e Maja, quando  penso a loro, io vedo le tue illustrazioni nella mia mente: che sensazione  è dare un volto hai personaggi, sapendo quanto questo possa dare la giusta cornice al racconto?
Domanda difficile. I non metto mai le parole a questo processo. Ma provo a sentire il testo e fare le immagini che sento nello stesso modo. E aggiungo qualcosa di mio anche.
Cosa consigli ai giovani che vogliono intraprendere questo mestiere?
Bene, dico loro di disegnare e disegnare e disegnare… La maggior parte del lavoro si può imparare da soli. Ma è anche divertente e utile andare a scuola d'arte, naturalmente. Amavo quello. Forse soprattutto perché incontravo la gente con lo stesso interesse come il mio.

 Cosa ti ispira quando disegni, immagini i personaggi dalle descrizioni e  cosa succede quando tu interagisci con lo scrittore?
Ottengo il testo dall’autore e lo leggo più volte, così il testo mi ispira di più.
Ma anche cerco su Google tantissime immagini per l’ambientazione del racconto. Ho appena finito il nuovo libro di Lasse e Maja, intitolato: “Il Mistero in Ospedale”. Ho cercato tra tante vecchie immagini di ospedali e infermieri. Adoro questo. Ma io non ho interagito con lo scrittore durante la realizzazione di tutta una serie come Lasse e Maja.
Noi non lo facevamo fin dall’inizio. Noi siamo grandi amici, Martin Widmark ed io, ci incontriamo spesso ma raramente parliamo di lavoro.
L’ambito creativo è molto delicato quando tu interagisci con chi ti chiede un lavoro, proprio per adattare il tuo stile alle richieste, vero? Così chi fa questo lavoro è una persona molto sensibile, come concili il tuo essere sensibile con il mondo degli affari, qualche volta, molto duri da affrontare?
Io ho pochi amici in questo settore ai quali posso chiedere quando non so cosa fare con un’immagine o giusto per sapere cosa pensano. Quello è un grande aiuto. Il più delle volte lo so da me. E il mondo degli affari cerco di dimenticarlo quando lavoro. Io devo ricordare sempre chi sono in tutto questo. Ma ho tante scadenze! E quelle sono importanti da seguire.

In english

1) For how long have you been drawing? What does drawing mean to you?
I´ve been drawing for all my life. But a have been a freelance illustrator since 1991 when I left Art School. I love drawing and it is the best work I can think of. I would not like to do anything else ... well maybe write a bit more.
2)You are a very known illustrator of the famous Lasse and Maja's books series,  when I think about Lasse and Maja, I see your illustrations in my mind: what sensation is to give a face to the characters, knowing how this give a right frame to the tale?
Hard question. I never put words to the process. But I try to feel the text and make pictures that feel the same ... and I add some of myselt also.
3) What do you suggest to the young people when they want to do this job?
Well, I tell them to draw and draw and draw. Most of the work you can learn yourself. But it is also fun and helpful to go to Art School of course, I loved that. Maybe most of all because I met people with exactly the same interests like me.
4) What does it inspire you when you draw, do you imagine the characters from the descriptions in the tale and how does it work when you interact with the writer?
I get the text from the author and I read it several times, and the text inspires me the most. But I also Google a lot for pictures for the environment in the book. I just finished the new LasseMaja-book and it is called The Hospital-mystery. I searched a lot on internet for old pictures from hospitals and nurses and so on. I love that.
But I don’t interact with the author at all in the middle of a book series like Lasse and Maja. We did that a lot in the beginning. Now we are great friends Martin Widmark and I - and we often meet - but we seldom talk about the work.
5)The creativity field is very delicate when you interact with who ask your work, just to adapt your style to his/her request, true? So who does this job is a very sensitive person, how do you conciliate your sensitive being with the business world, sometime, very hard to face?
I have a few friends in my field that I can ask when I don’t know what to do with a picture or just want to check what they think. That´s is a big help. Most of the times I know this myself though. 
And the business world I really try to forget when I work. I must remember who I am myself in all this. But I have a lot of deadlines! And those are important to follow.


martedì 28 settembre 2010

Come nascono i gialli per ragazzi (intervista a Martin Widmark)

di Milena Galeoto


Martin Widmark


Come nascono i tuoi gialli per ragazzi?
Nascono, prima di tutto, perché amo questo genere di storia e credo che sia perfetto per i bambini. Perché sono scritti in un linguaggio semplice ma le storie restano complesse. Questo stimola nei bambini la curiosità e la voglia di scoprire i responsabili del reato, sforzandosi di seguire la logica delle loro azioni.
E’ questo quindi il segreto che rende i tuoi gialli molto seguiti? Leggendoli, ho notato di quanto tu renda i bambini gli unici capaci di leggere nel cuore dei “cattivi”, riuscendo, nel corso della storia a mostrare la loro parte buona.
Esattamente, giusta interpretazione. I protagonisti di questi gialli sono due bambini e l’evolversi delle loro vicende mostra anche a noi adulti come, rispetto a loro, siamo disabituati a leggere le differenti sfaccettature della realtà, vedendone solo un lato: quello che noi “vogliamo” vedere, condizionati dalle nostri schemi mentali, dalle nostre sovrastrutture. I bambini c’insegnano come sia semplice arrivare al cuore della gente e trovare la parte migliore. Ed è questo che Lasse e Maja ci mostrano: i cattivi hanno un cuore e sono, spesso, esseri molto fragili.
Prima di scrivere una storia, la vedi già completa o t’ispiri man mano che la scrivi?
Prima di scrivere una storia, la vedo già realizzata, come l’insieme di tante sequenze di un film così descrivo ciò che vedo.
C’è un autore che ami da sempre e che, in qualche modo, ha influenzato il tuo stesso modo di scrivere storie per ragazzi?
Certamente, è Hergé  con le sue avventure di Tintin
Tintin il giovane reporter, protagonista di avventure in ogni parte del mondo insieme all'inseparabile cagnolino Milù, proprio come la tua Nelly Rapp e il suo inseparabile London, compagno a quattro zampe.
Giusto, Nelly Rapp che va a caccia di mostri.
Lasse e Maja e Nelly Rapp, ti hanno reso famoso nel tuo paese, divenendo delle serie televisive e cinematografiche, come la vivi la fama.
Personalmente, amo molto che i miei lavori vengano apprezzati. Sono i miei libri ad essere famosi, non io… Io non amo molto la notorietà e vorrei sempre rimanere un po’ anonimo per non vivere le tensioni che nascono dalle aspettative degli altri. Ho bisogno di mantenere questo distacco, anche per scrivere più serenamente, continuando a divertimi nel farlo.
Speriamo presto di leggere in Italia, le altre avvincenti avventure di Lasse e Maja e Nelly Rap. Per il momento abbiamo soltanto due racconti della serie Lasse e Maja. Tu che oltre ad essere un sensibile scrittore, sei un educatore, sai spiegarci le differenze che hai colto girando per le scuole italiane, rispetto al tuo paese.
Amo molto l’Italia, soprattutto per il patrimonio che possiede, la sua cultura, la sua arte... ma credo che debba salvaguardare meglio i suoi bambini, la scuola, le iniziative che li rendano più partecipi e meno soli. Ho girato città come Roma, Firenze, Bologna, Venezia, il Sud Italia dove ho amici molto ospitali. E gli stessi, lamentano i pochi spazi dedicati ai loro bambini. Ecco, un paese, dovrebbe sapere che è nell’istruzione, nella cura dei più piccoli che è possibile migliorarsi.
Allora ti aspettiamo a Novembre e ci auguriamo che questo  tuo messaggio possa essere colto da insegnanti sensibili e genitori perché il mondo dei ragazzi possa avere maggiore attenzione. Grazie Martin, come al solito, è un piacere chiacchierare con te.
Grazie a te Milena e a tutti coloro che ci seguono.



Lasse-Maja

Nelly Rapp

Nelly Rapp

martedì 21 settembre 2010

Il Parco dei Desideri



Questa è una storia che parla di desideri.
Tu sai, il desiderio è quel sentimento che tu hai quando vuoi tanto qualcosa: quello si chiama desiderio.
Io immagino che tu hai avuto tanti desideri nella tua vita. E’ vero? Questa storia, però, non riguarda desideri ordinari. No, riguarda i desideri che tu non sapevi di avere. E soprattutto… Puoi tu desiderare qualcosa che hai già? Vediamo. Guarda quella grande città – con quelle alte costruzioni e strade affollate. Puoi vederla? Auto che strombazzano, motociclette e pullmans diretti qua e la. Puoi tu ascoltarli? Ogni cosa è così grande, così rumorosa e caotica. Ogni cosa? No…se tu guardi più vicino, tu puoi vedere uno spazio verde proprio tra quei palazzi grigi e quella grande grù. Puoi vederlo? E’ un parco. E’ il Parco dei Desideri. Si dice che gli alberi in questo parco sono molto più vecchi della stessa città. E si dice anche che una volta viveva un Genio da qualche parte tra gli alberi nel parco. Forse è soltanto un vecchio racconto perché mai nessuno l’ha mai visto. Quando ti addentri nel parco, il rumore della città lentamente svanisce. Adesso tu puoi ascoltare il cinguettio degli uccelli, lo senti? E il prato è così verde e così soffice sotto i tuoi piedi che desideri toglierti le scarpe. Puoi sentirlo sotto i tuoi piedi scalzi? -“Non osare calpestare il mio prato!”, grida un uomo improvvisamente. E’ il signor Urbano Fracasso, il guardiano del parco. E’un uomo molto severo e sempre furioso. Vedi quella piccola fontana laggiù? Si, quella bianca con la donna che regge due vasi. E’ la fontana dei desideri. I visitatori nel parco gettano piccole monete nell’acqua e segretamente desiderano qualcosa. Quello è perché questo parco è chiamato il Parco dei Desideri. Ma guarda! Dietro la fontana si nascondono due bambini. Li puoi vedere? Sono Ruben e Rebecca. Qui ha inizio la loro meravigliosa avventura.                    




Copertina del Drömmarnas Park



la fata del parco

La fontana dei desideri





primo desiderio avverato

Jan Johansson - Visa Från Utanmyra (Il canto della foresta)






Jan Johansson (16 Settembre 1931 – 9 Novembre 1968) era un pianista jazz svedese. Non molto conosciuto fuori la scandinavia, le sue registrazioni non sono ampliamente disponibili, Jazz på svenska (Jazz in Svezia) ha venduto più che un quarto di un milione di copie, ed è la migliore versione di jazz svedese. Famoso per la colonna sonora di Pippi calzelunghe.

lunedì 20 settembre 2010

ALBANIA - ORGOGLIO E PREGIUDIZIO

       
Voce narrante: Daniela Selimi
Montaggio di Milena Galeoto

In occasione della prova didattica di Metodologia qualitativa per la ricerca sociale dell'Università degli studi del Salento.   

lunedì 30 agosto 2010

Praison Jelonta - Ghetonia

Praison jelonta
testo di Vito Domenico Palumbo

Praison jelonta, ce kratestu mali
Senza mai na votosi pleon ampì
Praison jelonta, afsili i ciofali,
mi kita m’in embàta ‘is kanonì.
Addhes vastù krusegna ta maddhìa
Pleon òria zosi, a chili rotino
Esù vasta fse gala ti kardìa
Ce a mmaddia fse madonna spittarà.
Ise sekundo on’ijo janomeni
Ca cino pu tori cino termeni.
Addhes jelù tu jenu atti fotìa
Kanonònta a guaitàto manechò
Esù klei nes to klama is ghetonia
Perni i jeio ‘st’ammaddìa os aftechò.
‘su t’orio to gapà, ce to nnorizi
Us fiuru pu sta vaddhi tus fili
Se kulusà o jarai ca tu mmirizi
Ise pleon oria fs’ole…echi e fsichi.

traduzione:
Vai sorridente

Vai sorridente ed altera
senza mai voltarti indietro
vai sorridente e a fronte alta
non curandoti di chi ti guarda.
Altre hanno capelli d’oro
Più bella vita e rosse labbra
Tu hai il cuore di latte
E gli occhi splendenti di madonna.
Tu sei fatta come il sole
Che riscalda soltanto chi vede.
Altre ridono del tormento degli altri
Badano solo a se stesse
Tu piangi se piangono gli altri
E porti il sorriso negli occhi dei poveri.
Tu ami il bello e il sapere
E baci i fiori quando li disponi
Il tuo profumo attira la farfalla.
Sei la più bella di tutte…hai un’anima.



venerdì 27 agosto 2010

La calma è la virtù dei forti

Non ho tempo per rilassarmi. Vi suona familiare? La gente, quando pensa a come cambiare la propria vita, si lamenta soprattutto di avere troppo poco tempo… Ma non è solo una scusa?
Un giorno domandai a un maestro di yoga quanto praticava ogni giorno, la risposta sorprendente fu: almeno 5 minuti. Cinque minuti, gli bastavano per trovare rilassamento e rigenerazione. Cinque minuti possono cambiare la vita e se si arriva a cinque, non sarà difficile arrivare a dieci, venti, fino a quando le pratiche di rilassamento diverranno una sana abitudine. Una di queste pratiche efficace è il MANTRA*, in questo caso, s’impiega come mezzo per modulare il respiro e rilassare la respirazione. Basta scegliere una parola senza senso o un suono che vi suona dolce e piacevole.
Alcuni si servono anche di brevi frasi, come: “Lascia andare, rilassati” Oppure semplici suoni come Mmmmmmmm
Iiiimmmmm
Ooommmm
Shaaaaammmmm
E’ utile:
1. Sedersi comodamente
2. Chiudere gli occhi
3. Cominciare a pronunciare il mantra a voce alta. Prolungando il suono per circa dieci secondi
4. Gradualmente abbassare la voce
5. Iniziate per cinque minuti, incrementando di giorno in giorno fino a venti.
6. Alcune volte vi piacerà prolungarlo, altre no, e andrà bene lo stesso.
O semplicemente, immergetevi nella bellezza di questo Mantra…
 

*La parola mantra deriva dalla combinazione delle due parole sanscrite manas (mente) e trayati (liberare). In alcune culture e religioni orientali, la pratica del mantra è considerata in grado di liberare la mente dai pensieri.