martedì 25 maggio 2010

Mammanarchica ovvero l'anarchia di mamma Francesca

di Milena Galeoto

C’è una schiera di mamme on-line, di forum al femminile, nei quali, ahimè, si assiste allo scambio di dosaggi farmacologici o rimedi naturali per combattere la depressione post-partum”. Poi, grazie al cielo, emergono blog di mamme ironiche, di quelle capaci di strapparti un sorriso e farti ritrovare la serenità di sbagliare in santa pace.  Mamme fuori dai comuni manuali, di quelli capaci soltanto d’incrementarti i sensi di colpa, di non farti sentire all’altezza, solo perché tuo figlio, ad esempio, non gattona o ancora fa la cacca addosso a soli due anni. Mamme che, finalmente, mostrano con ironia che mamme non si nasce, che sono i figli a suggerirci cosa è meglio per loro, ascoltando anche le bambine che sono in noi.
Tra queste c’è Francesca e il suo essere mamma Punk, quello stesso Punk che ha reso il “rock classico”, molto più coinvolgente, colorito. E ti ritrovi Francesca-Romana-Gallerani-Punk, sulla home di un social network come fb, ritratta in “lezioni di Bigbab”, tra le strade di Genova ad aspettare il papà che, prontamente, commenta di fronte all’immagine del figlio che gonfia un enorme pallone di gum: “il mio bambino...il mio bambino.” E capisci che l’essere genitori è gioia condivisa quando riesci a viverla attraverso il tuo stesso essere bambino.
Immagini e stati molto eloquenti che farebbero bene alle mamme che hanno paura di sbagliare, rinchiuse in quegli schemi che tolgono ossigeno ai loro bambini.
E’ l’autoironia di Francesca, l’eredità preziosa che stimola l’intelligenza dei suoi figli in maniera vitale e costruttiva.
Naturalmente, non tutti colgono l’educazione punk con ironia e non sono pochi quelli infastiditi dalla sfacciataggine di chi è capace a sconvolgere i modelli sociali con una così disarmante naturalezza.
Non sono poche le mamme che mi scrivono in privato, attraverso il blog di A.M.A.TI, nato con l’obbiettivo dell’auto-mutuo-aiuto. Molte di esse, si sentono smarrite, svuotate, lamentano l’assenza del compagno piuttosto che degli amici, familiari o istituzioni.
Uno dei miei consigli, oltre al supporto reciproco che possono ottenere dal blog A.M.A.Ti, durante il nostro incontro settimanale, “a voce”, su Skype, è quello di dare una sbirciata ai vivaci articoli dell’anarchica mamma Francesca-Romana-Punk e al messaggio celato dietro la sua ironia al vetriolo: tramutare il ruolo di madre, in esperienza di vita condivisa, occasione di crescita, condita con una sana leggerezza.
Insomma, non prendiamoci troppo sul serio, direbbe Francesca e mi raccomando, niente mimose e niente feste delle donna e bambini ingessati da adulti che cantano come Al Bano, per carità, meglio una sana bigbubble scoppiata in faccia, scorazzando per i parchi di Genova.



http://mammanarchica.wordpress.com/

lunedì 24 maggio 2010

Lo scrittore svedese innamorato del Salento


                                   
di Marcello Tarricone

Martin Widmark è un autore molto conosciuto nell’ambito dell’editoria per ragazzi e con orgoglio, sottolinea il fatto di essere al primo posto nelle vendite in Svezia e in altri paesi europei... “Ho superato Harry Potter!” Annuncia con aria di rivincita.
“Parlami della tua terra, raccontami della tua gente, di quei villaggi sul mare”, chiede senza falsi pudori all’amica salentina. “Ogni volta che mi racconti della tua infanzia, quando la nonna diceva il rosario sistemando le orecchiette per lasciarle asciugare, la mia fantasia vola e perfino questi lunghi inverni svedesi sembrano accorciarsi”.
“Il pensiero di sedermi in un caffè sul Mediterraneo mi scalda l’anima e inizio a creare, a sentirmi ispirato”, continua.
“Voglio farti un regalo, Milena, voglio scrivere una storia che racchiuda la forza di una bella amicizia e che abbia il potere di unire i nostri mondi, di superare qualsiasi distanza; creare un mondo dove il tuo sole incontra la mia nordica anima”.
Nasce così “Dall’alto del Cielo al fondo del Mare”, un inno all’amicizia, una preziosa storia colorata di cielo e di mare. Gli stessi colori che dipingono i sogni di ogni bambino.
Finalmente, Martin decide di visitare il Salento con una forte emozione nel cuore. E’ Santa Maria al Bagno a ospitare lui e la sua famiglia.
Michele li accoglie nel suo bed&breakfast vicino al mare con un pacco di friselle, olio e pomodori per condirle, una bottiglia di primitivo e un grande sorriso. Così ogni mattina dopo una breve corsa sul mare, davanti ad una moka profumata di caffè, Martin scrive sul suo balconcino mediterraneo, respirando la brezza marina nel caldo sole di giugno.
“Come scrittore ti senti benvenuto in una terra come questa. La costa frastagliata su questo mare così limpido ti fanno sentire grato di esistere.
Amo questa terra e il pensiero di essa scalderà nuovamente i miei inverni, scioglierà il ghiaccio nelle fitte foreste svedesi perché questo sole brucia dentro per sempre”.
http://www.martinwidmark.se/

Martin Widmark, Milena Galeoto, Pietro Galeoto

domenica 23 maggio 2010

Disamistade


Che ci fanno queste figlie
a ricamare a cucire
queste macchie di lutto
rinunciate all'amore
fra di loro si nasconde
una speranza smarrita
che il nemico la vuole
che la vuol restituita

(da Disamistade di Fabrizio De Andrè
foto di Milena Galeoto)
- In memoria di Giovanni Falcone -