sabato 25 luglio 2015

Biblioteca BAnQ di Montreal

Alla biblioteca BAnQ di Montreal, sosti qualche minuto all'entrata per consegnare i libri nell'apposito sportello dove, attraverso un nastro trasportatore, vengono trasportati presso il centro di smistamento, e successivamente gli operatori bibliotecari li sistemano negli appositi scaffali. Ci sono 5 piani, a seconda del genere di libri che cerchi: libri per ragazzi, letteratura, documentari, cinema, musica etc. Nella zona allestita per i bambini e i giovani lettori, sono presenti una serie di divanetti disposti a circolo, dove è possibile la visione di film in diverse lingue. Come in diverse lingue sono i testi e i materiali multimediali presenti in questa struttura. Sempre per questa ragione mutliculturale, è possibile assistere a diversi laboratori linguistici. Ogni persona residente può, infatti, contribuire in questo senso, compilando l'apposito format dove si presenta il proprio progetto culturale con relativo budget economico previsto. Un modo per agevolare gli scambi delle diverse culture presenti in questo paese, considerate come risorsa di sviluppo. Insomma, da vent'anni a questa parte, precisamente dagli anni '90, si è compreso che l'unica strada di ripresa percorribile fosse la CULTURA e i risultati nel tempo ne hanno confermato la giusta scelta.  Esiste poi un telefono pubblico per ogni piano e l'arredamento studiato anche a misura di bambino per promuovere un'attiva partecipazione fin dall'infanzia.








©photo: Milena Galeoto

mercoledì 8 luglio 2015

Un'estate fa...

E' trascorso quasi un anno  lontani dal nostro paese e ci ritroviamo cresciuti non solo di 12 mesi in più ma come persone. Abbiamo imparato tanto da questa esperienza di vita, ad apprezzare l'essenziale e a capire che l'urgenza di viversi è al primo posto in assoluto, poi viene il resto come fosse una conseguenza. Abbiamo toccato con mano il pulsare di un'umanità che nel nostro confort e immobilità di una società che ti addormenta e distrae, neanche immaginavamo. L'abbiamo vissuta in prima persona. Abbiamo goduto di ogni minuscola cosa che ci è arrivata in più e l'abbiamo condivisa. E' incredibile la solidarietà che abbiamo respirato insieme agli altri come fossimo una grande famiglia di fratelli da ogni parte del mondo. Abbiamo potuto testare quale incredibile risorsa di BENE siamo, ripercorrendo l'unica strada che ci ha riportati a quella natura umana in via d'estinzione: essere se stessi, disarmati senza sovrastrutture ed etichette ma autenticamente NOI. Altro che competenze linguistiche, professionali, si tratta proprio di aver appreso e affinato delle vere e proprie competenze "umane".

sabato 6 giugno 2015

venerdì 29 maggio 2015

Il Futuro è Verde


In questi ultimi giorni di fine Maggio, Montréal è ricoperta da un folto tetto di foglie d’acero come una fitta serie di luminarie che celebrano trionfanti la meraviglia della natura.
Quando passeggi attraverso i lunghi corridori di aceri secolari, l’ombra delle foglie si adagia sul tuo corpo, mimetizzandoti col paesaggio, avvolto da un’intensa luce verde. E’ di beatitudine lo stato d’animo che senti vibrare dentro, e la gratitudine diventa tua compagna di vita.
I sentimenti, si sa, sono figli di ciò che senti profondamente, e in questi spazi di luce, di aria che profuma d’erba, del vento che porta con sé le fragranze di una natura ricca e generosa, nasce spontanea la voglia di mantenere in vita questo benessere, ricambiando con cura e rispetto, tutta questa grazia ricevuta.
La natura è qui, da sempre, da molto, molto più tempo dei nostri insediamenti urbani ed è il più grande investimento per il nostro benessere che possa esistere al mondo.
Ti riempie il cuore osservare qui, giovani ragazzi che s’incontrano nei parchi a rincorrere un pallone a perdifiato, a pedalare lungo viali di alberi che non conoscono potature se non la rimozione di qualche ramo spezzato. Ragazzi che non sentono la necessità di distruggere qualcosa per noia, come se si sentissero autorizzati da un degrado che non li accoglie.
Parchi così grandi che dove finisce uno, ne inizia un altro, come se i quartieri e gli agglomerati di case, alte non più di due piani, fossero inglobate in essi, sovrastate da immense cupole verdi. E’ spettacolare perdersi in queste visioni che alle angosce prendono posto pensieri positivi e ti trovi ad abbracciare la tua vera natura, in un unico respiro, nel soffio di vento che fa muovere le foglie e t’accarezza l’anima.
Photos © Milena Galeoto
Parc La Fontaine

Parc La Fontaine

Parc La Fontaine

Parc La Fontaine

Rue Brebeuf

Rue Napoleon

Rue Duluth


giovedì 28 maggio 2015

Street portraits / Montréal

His grandfather is the best man than he knows.
In the heart of Mile End district, Montreal.
M.G.©illustration

domenica 10 maggio 2015

Earrings, AYLEN collection

"Tu che possiedi il giorno, fallo bello. Prendi i colori del tuo arcobaleno e sarà bello".
AYLEN

Mono-orecchini ispirati all'artigianato dei nativi d'America (Single earrings inspired to the Native America handicraft) by Milena Galeoto - Photo M.G.
Ph. by Milena Galeoto
Ph. by Milena Galeoto

sabato 2 maggio 2015

Spring-Summer "Montreal Collection by Milena Galeoto


Click here to browse the catalog
Collection inspired in Montreal, dedicated to all the tenacious, romantic, passionate and lively women.
Collection inspirée à Montréal, dédié à toutes les femmes tenaces, romantiques, passionnés et animés.

mercoledì 29 aprile 2015

PLAYING MY HARMONICA

Playing my harmonica. With two large sticks, some small elastic (rainbow looms), a toothpick and a plastic strip (cut out from a shopping bag), let the music play!

À jouer mon harmonica. Avec deux gros bâtons, quelque petit élastique, un cure-dent et une bande de plastique (découpé de un sac), jouons!


Photo Milena Galeoto

sabato 25 aprile 2015

I do my musical instruments

From Milena Galeoto's creative workshops in Montréal

Doing castanets: cardboard, rubber bands (rainbow loom) and buttons
My castanet, ready to play! 
Maracas: two spoons, plastic egg (one for surprises), feathers, rainbow loom and... fantasy! 
Reco-reco with old colors that... don't stain well and a chopstick.
One of small maracas 


domenica 12 aprile 2015

L'éveil du printemps

Foto di Milena Galeoto

Domenica, 12 Aprile, Montréal.

La neve si è sciolta in questi giorni, al suo posto i giochi all’aperto hanno ripreso ad affollarsi. Si celebra il tepore del sole d’Aprile. Le gote rosse dei bambini festosi che si rincorrono, riempiono di vita quest’angolo di mondo. E’ stato un inverno rigido, si dice il più freddo da 115 anni. Sarà che la mente è scaltra a differenza di chi la abita, a rimuovere i momenti difficili dalla memoria. Solo se ci si sofferma con i pensieri, riaffiorano le sensazioni vissute, il gelido vento tagliente, il respiro che si condensava sotto il bavero di lana e che filtrava sotto forma di brina gelata all’impatto col freddo invernale. Ma, adesso, questo calore improvviso e questa luce accecante, annunciano l’arrivo della bella stagione. Mai come ora abbiamo assistito al passaggio così evidente delle stagioni. Vedere scandito il tempo dalle foglie d’orate, dai primi fiocchi di neve e dalle gemme pronte a sbocciare, donando al paesaggio un abito sempre nuovo. Così nel tempo deve sentirsi l’anima cambiare, così i sentimenti verso la vita: stagioni dove sbocciano con vigore, altre dove si acquietano, riposano o si gelano, tornando a sciogliersi al sole, a coltivare nuove speranze, passioni.
Il vento ha preso a soffiare forte e i capelli delle mamme sedute alle panchine, iniziano ad agitarsi in vortici di fiamme. Qualcuna alza il cappuccio della felpa senza scomporsi, altre con la faccia contro vento lasciano scivolare le ciocche all’indietro, godendosi ancora il bagliore caldo sulle loro fronti. E’ così lontana l’apprensione materna delle donne mediterranee, la stessa di mia madre che urlava di non sudare che la bronchite era sempre pronta a mietere vittime. Sorrido al pensiero di richiamare l’attenzione di mia figlia nello stesso modo, immaginando lo stupore delle vicine o magari stupendomi della loro indifferenza che ai fatti degli altri qui non ci pensano proprio. Al contrario degli scoiattoli che invece scrutano attenti ogni possibile movimento a loro favore, una manciata improvvisa di noccioline, un cracker avanzato, un gesto generoso per placare la loro insaziabile fame.
E’ così piacevole questo brulicare di esistenze mentre l’ombra della matita diventa netto sul foglio reso candido dal sole, che mi trovo a respirare col sorriso a bocca chiusa come quando ci si trova a spalancare le finestre per far entrare la luce di un nuovo giorno, di una nuova vita.

M. G.

Foto di Milena Galeoto

giovedì 19 marzo 2015

SVEZIA: LA SCUOLA SOSTIENE LA BUONA LETTURA


Lo scorso anno, il numero di persone impegnate a leggere "quotidianamente" copre il 34-36%. I dati provengono dalla Università di Göteborg. La percentuale maggiore si è registrata tra bambini e adolescenti, che dedicano alla lettura almeno 22 minuti al giorno. Una media resa possibile dalla presenza del servizio bibliotecario nelle scuole, dove i testi sono scelti consultando i censimenti annuali degli autori più amati dai ragazzi. La LETTURA è prevista nei programmi ministeriali e dallo scorso anno, gli insegnanti usufruiscono di una guida gratuita stilata da pedagogisti, autori, case editrici, bibliotecari e finanziata dal Ministero della Cultura. Un modello per sostenere la buona lettura e di conseguenza per migliorare un apprendimento consapevole, passo dopo passo.
Avendo vissuto da vicino la nascita e la stesura di questo progetto lanciato dall'autore Martin Widmark che traduco per l'Italia, riporto di seguito le stesse domande che gli formulai durante un seminario tenuto lo scorso anno all'Università del Salento, perché sarebbe importante al fine di eliminare i compiti dalle scuole, considerare quanto sia fondamentale in altri sistemi scolastici imparare a leggere, ma oltre le righe, cogliendo cioè il significato di ciò che si è letto, un passaggio fondamentale che è alla base di un buon metodo di studio.
Che cosa si vuole realizzare con questo progetto?
"Vogliamo invertire la tendenza negativa dei bambini e dei giovani di capire ciò che leggono.
Il 20% dei giovani di oggi in Svezia non soddisfano i requisiti di base per la comprensione della lettura. Questi studenti non possono leggere tra le righe e non vedono espressi esplicitamente i pareri dell'autore.
Essere in grado di leggere, analizzare criticamente e interpretare un testo, oggi, è fondamentale per sentirsi coinvolti nella nostra comunità.
L’esclusione e l’emarginazione causano dei costi incalcolabili alla nostra società che si divide così in due gruppi distinti: chi legge e chi non legge – chi è alfabetizzato e chi no.
La scuola è sotto pressione e spesso non si ha il tempo di immergersi nella lettura, delegando questo compito alla famiglia. In molte case, questo funziona bene ma non in tutte, e si rafforzano così le differenze tra chi legge e chi non legge.
Gli studi dimostrano che gli studenti che non leggono, partecipano alla vita culturale in misura minore, e vivono una vita meno sana, perché priva di senso, di un obbiettivo, un significato.
Il progetto è una CLASSE DI LETTURA che possa coinvolgere aziende, negozi, autori, illustratori, bibliotecari, sindacati, bambini e giovani in uno sforzo comune per contrastare questa alienazione.
La moderna ricerca ha ormai definito alcuni "fattori di successo" quando si tratta di lettura.
In Svezia ci sono insegnanti che hanno scoperto questa ricerca e quindi formulato i metodi con cui operano nelle rispettive scuole.
Il progetto Classe di Lettura consentirebbe a questi insegnanti di formulare un programma da inserire nei curricula scolastici e aiutare gli altri colleghi nel paese per lavorare con il testo, in modo da permette agli studenti di leggere le righe, tra le righe e oltre le righe".

(Questo libro / programma è stato distribuito gratuitamente in tutte le scuole del paese durante  la Giornata Mondiale del Libro nell'Aprile 2014. La guida si può scaricare gratuitamente da un sito creato unicamente per questo progetto, sostenuto dalle case editrici come la Bonnier, Rabén, Liber, Natur & Kultur. Il sito include anche uno studio che le scuole potranno seguire per essere guidate nel nuovo modo di lavorare sulla comprensione della lettura).
"Il problema del calo della capacità di comprendere la parola scritta è enorme, ma la soluzione è in realtà abbastanza semplice. Parlando del testo da leggere, leggere o discutere su ciò che si è letto, il lettore troverà le strategie per rendere il testo "vivo".
Nel 2018 uscirà nuovamente la statistica internazionale sul livello di alfabetizzazione in tutti i paesi e ci auguriamo che questo metodo possa consentirci di raggiungere un buon livello.
Come pensate di raggiungere gli obiettivi del progetto?
Raggiungere l'obiettivo del progetto: migliorare il livello di alfabetizzazione. La classe di lettura è una questione pedagogica che i genitori, gli insegnanti, gli studenti e il pubblico in generale hanno bisogno di comprendere per capire il problema e l'importanza di risolverlo.
Essere in grado di leggere richiede quattro premesse di base
1) ABC - decodificare le lettere
2) Läskondis [resistenza alla lettura]. Allenarsi a leggere per automatizzare la lettura
3) Conoscere il testo in profondità attraverso quattro strategie di sostegno.
a) Prevedere cosa il testo tratterà, guardando la copertina, le immagini, le didascalie e titoli.
b) Sapere cosa fare quando s’incontrano parole nuove.
c) Domande su ciò che si legge (discussione).
d) Riassumere periodicamente ciò che si è letto.
4) Il piacere di leggere
Naturalmente si potrà ottenere quest’ultimo passaggio, coltivando i primi tre passaggi, rispettando i tempi di ciascuno, utilizzando testi che nelle classifiche di prestiti bibliotecari sono quelli amati dai ragazzi.
Quali risultati avete intenzione di ottenere in un anno?
Divulgare un libro a partire da Aprile del 2014, gratuitamente a tutte le scuole primarie del paese.
Il libro comprende un programma nato da una recente ricerca che ha dimostrato come migliorare il piacere della lettura significhi migliorare il livello di comprensione. Con testi da leggere insieme in classe e le linee guida per sostenere gli insegnanti in questo compito.
In questo modo tutti i bambini, nessuno escluso potrà essere sostenuto a comprendere meglio ciò che legge."

2015 - L'incremento della percentuale dei giovani lettori registrata è anche grazie a questa guida distribuita gratuitamente nelle scuole, i cui risultati sono monitorati dal Ministero della Pubblica istruzione, attraverso il sostegno delle Università.

mercoledì 18 marzo 2015

Hamburger vegetariani

Per tutti i genitori sensibili all'argomento, che hanno già i figli che s'interrogano sul perché mangiamo i nostri amici animali? Perché, prima o poi quella domanda arriva ed è difficile uscirsene con argomenti di sopravvivenza e caccia, se è più etico ammazzarli con un colpo secco o per agonia, in un epoca che offre una variegata opportunità di scelte alternative, con un rapporto proteico simile se non superiore in certi casi a quello della carne.

Qui alcune ricette di hamburger vegetariani che i bambini (voracemente) apprezzano molto, fatti di legumi e verdure. 

P.s. Io uso i legumi pronti in scatola per praticità, preferibili quelli nel barattolo di vetro.
Provare per credere:
1) Hamburger di lenticchie
Per 4 hamburger:
• 180 grammi di lenticchie verdi secche
• Olio extravergine d'oliva
• Origano tritato
• Salvia fresca
• Pangrattato
• Sale
• Pepe
Le lenticchie verdi non necessitano di ammollo prima di essere cotte, quindi potrete procedere direttamente con il lessarle per circa 20-25 minuti in acqua non salata, accompagnate da alcune foglie di salvia, che oltre ad insaporirle le renderanno ancora più digeribili. Una volta che le lenticchie saranno pronte, scolatele e frullale nel mixer incorporando anche le foglie di salvia utilizzate nella cottura ed aggiungendo un cucchiaino di origano tritato, un cucchiaio di olio extravergine d'oliva, sale e pepe. Frullate il tutto e trasferite il composto ottenuto in una ciotola. Iniziate con l'aggiunta di un cucchiaio di pangrattato e mescolate. Aggiungetene ancora due o tre cucchiai fino ad ottenere un composto facilmente lavorabile con le mani. Foderate una teglia con carta da forno, formate con le mani delle palline e disponetele su di essa, schiacciandole fino ad ottenere la forma e lo spessore desiderato per ognuno dei vostri hamburger. Cuocete in forno a 180°C per 20 minuti e servite.
2) Hamburger di fagioli rossi
Per 4 hamburger:
• 350 grammi di fagioli rossi lessati
• Olio extravergine d'oliva
• Prezzemolo tritato
• Farina di mais
• 1 scalogno
• Sale e pepe
Per eseguire questa ricetta potrete partire utilizzando dei fagioli rossi già lessati (350 grammi) o secchi (180 grammi) da lessare dopo averli lasciati in ammollo in acqua per una notte, con l'aggiunta di un pizzico di bicarbonato. I fagioli già cotti o una volta che si saranno ben ammorbiditi dovranno essere frullati nel mixer oppure schiacciati con una forchetta fino a quando non otterrete una vera e propria purea a cui potrete a questo punto addizionare sale e pepe, un cucchiaio di olio extravergine d'oliva e del prezzemolo (fresco o secco) tritato. A questo punto tritate e dorate in padella uno scalogno ed amalgamatelo alla purea di fagioli rossi insieme a tre o quattro cucchiai di farina di mais, fino ad ottenere un composto ben lavorabile. Date forma ai hamburger con l'aiuto delle mani. Se saranno sufficientemente consistenti potranno essere cotti in padella per circa cinque minuti per lato, altrimenti disponeteli su di una teglia oliata o ricoperta di carta forno e cuocete per 20 minuti a 180°C.
3) Hamburger di verdure
Per 4 hamburger:
• 200 grammi di patate
• 150 grammi di carote
• 50 grammi di zucchine
• Olio extravergine d'oliva
• Rosmarino tritato
• Pangrattato
• Sale e pepe
• Curcuma
Le verdure per la preparazione di questi burger vegetali possono essere lessate o stufate con acqua ed un cucchiaio d'olio per una ventina di minuti circa. Potranno altrimenti essere cotte al vapore finché non si saranno ben ammorbidite. Con l'aiuto di un passaverdura realizzate una purea con ciascuna di esse ed in seguito amalgamate i composti con l'aiuto di un cucchiaio all'interno di una ciotola, aggiungendo un cucchiaino di curcuma ed un cucchiaio di rosmarino tritato, più eventuale pangrattato per ottenere un composto più consistente. Prima di formare i vostri hamburger con le mani, salate e pepate. Passate ciascuno di essi in olio e pangrattato ed infornate a 180°C per 20 minuti circa.
4) Hamburger di ceci
Per quattro hamburger
• 350 grammi di ceci lessati
• Olio extravergine d'oliva
• Noce moscata in polvere
• Erba cipollina tritata
• Prezzemolo tritato
• Pangrattato
• Sale e pepe
• Curry
Schiacciate i ceci con una forchetta, se sono abbastanza morbidi, oppure passateli al mixer con un filo d'olio ed aggiungendo acqua tiepida quanto basta fino ad ottenere una purea non troppo liquida. Trasferite il composto all'interno di una ciotola ed amalgamando con un cucchiaio aggiungete le spezie (un pizzico di noce moscata e mezzo cucchiaino di curry) e le erbe aromatiche tritate (quantità a piacere). Salate e pepate. Regolate la consistenza del composto aggiungendo due o tre cucchiai di pangrattato, dividete il composto in quattro parti, formate delle palline e schiacciatele dopo averle disposte su di un piatto o su carta forno. Dorate in padella o cuocete in forno a 180°C per 20-25 minuti.
Be', buon appetito!

lunedì 16 marzo 2015

CANADA: UNA SCUOLA A MISURA DI BAMBINO

di Milena Galeoto
Alle scuole primarie qui in Canada non assegnano i compiti giornalieri, ma progetti da consegnare in date stabilite e la lettura di libri (un paio a settimana) scelti dai bambini, ma per arrivare a questo obbiettivo, hanno riorganizzato le classi per sostenere un approccio in grado di valorizzare le potenzialità di ciascuno di loro. Le classi sono ampie, poiché molte scuole sono sorte attraverso la conversione di numerosi edifici religiosi, essendo questo un paese laico dagli anni 60. Il numero degli alunni per ogni classe della scuola primaria, non supera i 15 bambini e ciascun insegnante (sono 5 gli insegnanti principali, inclusi quelli di arte, musica ed educazione fisica) è affiancato da un tirocinante, giovani studenti che si stanno formando all'università come insegnanti di scuola primaria. Questo permette di abbassare i livelli di stress per agevolare al meglio l'insegnamento e l'apprendimento dei ragazzi.
Tornando all'organizzazione della classe, i piccoli banchi sono disposti in maniera dinamica, a seconda delle esigenze e della lezione che si sta tenendo, a staffa di cavallo, in cerchio, a file etc. Non esiste una classe fissa dove si susseguono gli insegnanti ma esistono le classi a seconda della materia da seguire. 

La classe di inglese-lettura-geografia-storia delle religioni, francese-lettura-matematica-scienze, la classe di musica con tanto di piccoli strumenti adatti ai bambini, la classe di arte con enormi tavoli dove realizzare le varie tecniche. Questo permette ai bambini di non vivere la scuola in modo sedentario e opprimente, fattori che influiscono molto sul buon apprendimento. La divisa, infatti, composta da maglietta bianca e pantaloni blu di tuta, richiede rigorosamente scarpe da ginnastica per agevolare il movimento. Nonostante le basse temperature, non si risparmia ai ragazzi di fare le belle e lunghe ricreazioni anche a -7, -10 gradi, sulla neve o nelle grandi sale messe a disposizione per questi momenti (30 minuti di pausa a metà mattinata) con lezioni di 50 minuti ciascuna e 10 minuti di pausa, il tempo di raggiungere un'altra aula. 
La materia fondamentale in tutto questo è la LETTURA, considerata alla base dello studio. In ciascuna aula principale (inglese e francese) c'è una variegata biblioteca con i libri di primo livello per lettori esordienti, secondo, fino ad arrivare al quarto per i lettori che hanno raggiunto una buona autonomia. Questo per rispettare i tempi di lettura di ciascun bambino. Per rendere piacevole questa attività, in ogni classe principale è disposto un angolo che ricorda l'ambiente domestico, con divano, tavolo, sedie, tappeti (tutti recuperati dalla buona volontà e dal sostegno del comitato dei genitori che qui sono parte integrante della scuola).
Grazie al Comitato dei genitori e alle tante attività sostenute da loro, come i numerosi mercatini e iniziative di raccolta fondi, alla scuola i soldi non mancano mai. Anzi, questi fondi servono anche per venire incontro alle famiglie che non possono permettersi di comprare il materiale necessario. Addirittura, esiste il gruppo delle nonne che confezionano i costumi per le recite (musical) e una miriade di accessori come cappelli, guanti, sciarpe, messi dentro degli enormi cesti in punti strategici dove chi ha bisogno può servirsene.
Insomma, tutte queste belle premesse per dire che è possibile non assegnare i compiti per casa, migliorando di gran lunga la qualità di vita delle famiglie, rivedendo l'organizzazione interna della scuola perché questo possa realizzarsi senza problemi e conflitti.

Così, nel rapportare questa nuova esperienza, dove con piccoli cambiamenti è possibile trasformare la scuola del disagio in scuola del benessere, mi auguro di donare un piccolo contributo per sostenere la sensibilità di quanti sono decisi a cambiare.
p.s. Tutto questo che ho riportato avviene in una scuola pubblica, dal lunedì al venerdì.