giovedì 19 marzo 2015

SVEZIA: LA SCUOLA SOSTIENE LA BUONA LETTURA


Lo scorso anno, il numero di persone impegnate a leggere "quotidianamente" copre il 34-36%. I dati provengono dalla Università di Göteborg. La percentuale maggiore si è registrata tra bambini e adolescenti, che dedicano alla lettura almeno 22 minuti al giorno. Una media resa possibile dalla presenza del servizio bibliotecario nelle scuole, dove i testi sono scelti consultando i censimenti annuali degli autori più amati dai ragazzi. La LETTURA è prevista nei programmi ministeriali e dallo scorso anno, gli insegnanti usufruiscono di una guida gratuita stilata da pedagogisti, autori, case editrici, bibliotecari e finanziata dal Ministero della Cultura. Un modello per sostenere la buona lettura e di conseguenza per migliorare un apprendimento consapevole, passo dopo passo.
Avendo vissuto da vicino la nascita e la stesura di questo progetto lanciato dall'autore Martin Widmark che traduco per l'Italia, riporto di seguito le stesse domande che gli formulai durante un seminario tenuto lo scorso anno all'Università del Salento, perché sarebbe importante al fine di eliminare i compiti dalle scuole, considerare quanto sia fondamentale in altri sistemi scolastici imparare a leggere, ma oltre le righe, cogliendo cioè il significato di ciò che si è letto, un passaggio fondamentale che è alla base di un buon metodo di studio.
Che cosa si vuole realizzare con questo progetto?
"Vogliamo invertire la tendenza negativa dei bambini e dei giovani di capire ciò che leggono.
Il 20% dei giovani di oggi in Svezia non soddisfano i requisiti di base per la comprensione della lettura. Questi studenti non possono leggere tra le righe e non vedono espressi esplicitamente i pareri dell'autore.
Essere in grado di leggere, analizzare criticamente e interpretare un testo, oggi, è fondamentale per sentirsi coinvolti nella nostra comunità.
L’esclusione e l’emarginazione causano dei costi incalcolabili alla nostra società che si divide così in due gruppi distinti: chi legge e chi non legge – chi è alfabetizzato e chi no.
La scuola è sotto pressione e spesso non si ha il tempo di immergersi nella lettura, delegando questo compito alla famiglia. In molte case, questo funziona bene ma non in tutte, e si rafforzano così le differenze tra chi legge e chi non legge.
Gli studi dimostrano che gli studenti che non leggono, partecipano alla vita culturale in misura minore, e vivono una vita meno sana, perché priva di senso, di un obbiettivo, un significato.
Il progetto è una CLASSE DI LETTURA che possa coinvolgere aziende, negozi, autori, illustratori, bibliotecari, sindacati, bambini e giovani in uno sforzo comune per contrastare questa alienazione.
La moderna ricerca ha ormai definito alcuni "fattori di successo" quando si tratta di lettura.
In Svezia ci sono insegnanti che hanno scoperto questa ricerca e quindi formulato i metodi con cui operano nelle rispettive scuole.
Il progetto Classe di Lettura consentirebbe a questi insegnanti di formulare un programma da inserire nei curricula scolastici e aiutare gli altri colleghi nel paese per lavorare con il testo, in modo da permette agli studenti di leggere le righe, tra le righe e oltre le righe".

(Questo libro / programma è stato distribuito gratuitamente in tutte le scuole del paese durante  la Giornata Mondiale del Libro nell'Aprile 2014. La guida si può scaricare gratuitamente da un sito creato unicamente per questo progetto, sostenuto dalle case editrici come la Bonnier, Rabén, Liber, Natur & Kultur. Il sito include anche uno studio che le scuole potranno seguire per essere guidate nel nuovo modo di lavorare sulla comprensione della lettura).
"Il problema del calo della capacità di comprendere la parola scritta è enorme, ma la soluzione è in realtà abbastanza semplice. Parlando del testo da leggere, leggere o discutere su ciò che si è letto, il lettore troverà le strategie per rendere il testo "vivo".
Nel 2018 uscirà nuovamente la statistica internazionale sul livello di alfabetizzazione in tutti i paesi e ci auguriamo che questo metodo possa consentirci di raggiungere un buon livello.
Come pensate di raggiungere gli obiettivi del progetto?
Raggiungere l'obiettivo del progetto: migliorare il livello di alfabetizzazione. La classe di lettura è una questione pedagogica che i genitori, gli insegnanti, gli studenti e il pubblico in generale hanno bisogno di comprendere per capire il problema e l'importanza di risolverlo.
Essere in grado di leggere richiede quattro premesse di base
1) ABC - decodificare le lettere
2) Läskondis [resistenza alla lettura]. Allenarsi a leggere per automatizzare la lettura
3) Conoscere il testo in profondità attraverso quattro strategie di sostegno.
a) Prevedere cosa il testo tratterà, guardando la copertina, le immagini, le didascalie e titoli.
b) Sapere cosa fare quando s’incontrano parole nuove.
c) Domande su ciò che si legge (discussione).
d) Riassumere periodicamente ciò che si è letto.
4) Il piacere di leggere
Naturalmente si potrà ottenere quest’ultimo passaggio, coltivando i primi tre passaggi, rispettando i tempi di ciascuno, utilizzando testi che nelle classifiche di prestiti bibliotecari sono quelli amati dai ragazzi.
Quali risultati avete intenzione di ottenere in un anno?
Divulgare un libro a partire da Aprile del 2014, gratuitamente a tutte le scuole primarie del paese.
Il libro comprende un programma nato da una recente ricerca che ha dimostrato come migliorare il piacere della lettura significhi migliorare il livello di comprensione. Con testi da leggere insieme in classe e le linee guida per sostenere gli insegnanti in questo compito.
In questo modo tutti i bambini, nessuno escluso potrà essere sostenuto a comprendere meglio ciò che legge."

2015 - L'incremento della percentuale dei giovani lettori registrata è anche grazie a questa guida distribuita gratuitamente nelle scuole, i cui risultati sono monitorati dal Ministero della Pubblica istruzione, attraverso il sostegno delle Università.

mercoledì 18 marzo 2015

Hamburger vegetariani

Per tutti i genitori sensibili all'argomento, che hanno già i figli che s'interrogano sul perché mangiamo i nostri amici animali? Perché, prima o poi quella domanda arriva ed è difficile uscirsene con argomenti di sopravvivenza e caccia, se è più etico ammazzarli con un colpo secco o per agonia, in un epoca che offre una variegata opportunità di scelte alternative, con un rapporto proteico simile se non superiore in certi casi a quello della carne.

Qui alcune ricette di hamburger vegetariani che i bambini (voracemente) apprezzano molto, fatti di legumi e verdure. 

P.s. Io uso i legumi pronti in scatola per praticità, preferibili quelli nel barattolo di vetro.
Provare per credere:
1) Hamburger di lenticchie
Per 4 hamburger:
• 180 grammi di lenticchie verdi secche
• Olio extravergine d'oliva
• Origano tritato
• Salvia fresca
• Pangrattato
• Sale
• Pepe
Le lenticchie verdi non necessitano di ammollo prima di essere cotte, quindi potrete procedere direttamente con il lessarle per circa 20-25 minuti in acqua non salata, accompagnate da alcune foglie di salvia, che oltre ad insaporirle le renderanno ancora più digeribili. Una volta che le lenticchie saranno pronte, scolatele e frullale nel mixer incorporando anche le foglie di salvia utilizzate nella cottura ed aggiungendo un cucchiaino di origano tritato, un cucchiaio di olio extravergine d'oliva, sale e pepe. Frullate il tutto e trasferite il composto ottenuto in una ciotola. Iniziate con l'aggiunta di un cucchiaio di pangrattato e mescolate. Aggiungetene ancora due o tre cucchiai fino ad ottenere un composto facilmente lavorabile con le mani. Foderate una teglia con carta da forno, formate con le mani delle palline e disponetele su di essa, schiacciandole fino ad ottenere la forma e lo spessore desiderato per ognuno dei vostri hamburger. Cuocete in forno a 180°C per 20 minuti e servite.
2) Hamburger di fagioli rossi
Per 4 hamburger:
• 350 grammi di fagioli rossi lessati
• Olio extravergine d'oliva
• Prezzemolo tritato
• Farina di mais
• 1 scalogno
• Sale e pepe
Per eseguire questa ricetta potrete partire utilizzando dei fagioli rossi già lessati (350 grammi) o secchi (180 grammi) da lessare dopo averli lasciati in ammollo in acqua per una notte, con l'aggiunta di un pizzico di bicarbonato. I fagioli già cotti o una volta che si saranno ben ammorbiditi dovranno essere frullati nel mixer oppure schiacciati con una forchetta fino a quando non otterrete una vera e propria purea a cui potrete a questo punto addizionare sale e pepe, un cucchiaio di olio extravergine d'oliva e del prezzemolo (fresco o secco) tritato. A questo punto tritate e dorate in padella uno scalogno ed amalgamatelo alla purea di fagioli rossi insieme a tre o quattro cucchiai di farina di mais, fino ad ottenere un composto ben lavorabile. Date forma ai hamburger con l'aiuto delle mani. Se saranno sufficientemente consistenti potranno essere cotti in padella per circa cinque minuti per lato, altrimenti disponeteli su di una teglia oliata o ricoperta di carta forno e cuocete per 20 minuti a 180°C.
3) Hamburger di verdure
Per 4 hamburger:
• 200 grammi di patate
• 150 grammi di carote
• 50 grammi di zucchine
• Olio extravergine d'oliva
• Rosmarino tritato
• Pangrattato
• Sale e pepe
• Curcuma
Le verdure per la preparazione di questi burger vegetali possono essere lessate o stufate con acqua ed un cucchiaio d'olio per una ventina di minuti circa. Potranno altrimenti essere cotte al vapore finché non si saranno ben ammorbidite. Con l'aiuto di un passaverdura realizzate una purea con ciascuna di esse ed in seguito amalgamate i composti con l'aiuto di un cucchiaio all'interno di una ciotola, aggiungendo un cucchiaino di curcuma ed un cucchiaio di rosmarino tritato, più eventuale pangrattato per ottenere un composto più consistente. Prima di formare i vostri hamburger con le mani, salate e pepate. Passate ciascuno di essi in olio e pangrattato ed infornate a 180°C per 20 minuti circa.
4) Hamburger di ceci
Per quattro hamburger
• 350 grammi di ceci lessati
• Olio extravergine d'oliva
• Noce moscata in polvere
• Erba cipollina tritata
• Prezzemolo tritato
• Pangrattato
• Sale e pepe
• Curry
Schiacciate i ceci con una forchetta, se sono abbastanza morbidi, oppure passateli al mixer con un filo d'olio ed aggiungendo acqua tiepida quanto basta fino ad ottenere una purea non troppo liquida. Trasferite il composto all'interno di una ciotola ed amalgamando con un cucchiaio aggiungete le spezie (un pizzico di noce moscata e mezzo cucchiaino di curry) e le erbe aromatiche tritate (quantità a piacere). Salate e pepate. Regolate la consistenza del composto aggiungendo due o tre cucchiai di pangrattato, dividete il composto in quattro parti, formate delle palline e schiacciatele dopo averle disposte su di un piatto o su carta forno. Dorate in padella o cuocete in forno a 180°C per 20-25 minuti.
Be', buon appetito!

lunedì 16 marzo 2015

CANADA: UNA SCUOLA A MISURA DI BAMBINO

di Milena Galeoto
Alle scuole primarie qui in Canada non assegnano i compiti giornalieri, ma progetti da consegnare in date stabilite e la lettura di libri (un paio a settimana) scelti dai bambini, ma per arrivare a questo obbiettivo, hanno riorganizzato le classi per sostenere un approccio in grado di valorizzare le potenzialità di ciascuno di loro. Le classi sono ampie, poiché molte scuole sono sorte attraverso la conversione di numerosi edifici religiosi, essendo questo un paese laico dagli anni 60. Il numero degli alunni per ogni classe della scuola primaria, non supera i 15 bambini e ciascun insegnante (sono 5 gli insegnanti principali, inclusi quelli di arte, musica ed educazione fisica) è affiancato da un tirocinante, giovani studenti che si stanno formando all'università come insegnanti di scuola primaria. Questo permette di abbassare i livelli di stress per agevolare al meglio l'insegnamento e l'apprendimento dei ragazzi.
Tornando all'organizzazione della classe, i piccoli banchi sono disposti in maniera dinamica, a seconda delle esigenze e della lezione che si sta tenendo, a staffa di cavallo, in cerchio, a file etc. Non esiste una classe fissa dove si susseguono gli insegnanti ma esistono le classi a seconda della materia da seguire. 

La classe di inglese-lettura-geografia-storia delle religioni, francese-lettura-matematica-scienze, la classe di musica con tanto di piccoli strumenti adatti ai bambini, la classe di arte con enormi tavoli dove realizzare le varie tecniche. Questo permette ai bambini di non vivere la scuola in modo sedentario e opprimente, fattori che influiscono molto sul buon apprendimento. La divisa, infatti, composta da maglietta bianca e pantaloni blu di tuta, richiede rigorosamente scarpe da ginnastica per agevolare il movimento. Nonostante le basse temperature, non si risparmia ai ragazzi di fare le belle e lunghe ricreazioni anche a -7, -10 gradi, sulla neve o nelle grandi sale messe a disposizione per questi momenti (30 minuti di pausa a metà mattinata) con lezioni di 50 minuti ciascuna e 10 minuti di pausa, il tempo di raggiungere un'altra aula. 
La materia fondamentale in tutto questo è la LETTURA, considerata alla base dello studio. In ciascuna aula principale (inglese e francese) c'è una variegata biblioteca con i libri di primo livello per lettori esordienti, secondo, fino ad arrivare al quarto per i lettori che hanno raggiunto una buona autonomia. Questo per rispettare i tempi di lettura di ciascun bambino. Per rendere piacevole questa attività, in ogni classe principale è disposto un angolo che ricorda l'ambiente domestico, con divano, tavolo, sedie, tappeti (tutti recuperati dalla buona volontà e dal sostegno del comitato dei genitori che qui sono parte integrante della scuola).
Grazie al Comitato dei genitori e alle tante attività sostenute da loro, come i numerosi mercatini e iniziative di raccolta fondi, alla scuola i soldi non mancano mai. Anzi, questi fondi servono anche per venire incontro alle famiglie che non possono permettersi di comprare il materiale necessario. Addirittura, esiste il gruppo delle nonne che confezionano i costumi per le recite (musical) e una miriade di accessori come cappelli, guanti, sciarpe, messi dentro degli enormi cesti in punti strategici dove chi ha bisogno può servirsene.
Insomma, tutte queste belle premesse per dire che è possibile non assegnare i compiti per casa, migliorando di gran lunga la qualità di vita delle famiglie, rivedendo l'organizzazione interna della scuola perché questo possa realizzarsi senza problemi e conflitti.

Così, nel rapportare questa nuova esperienza, dove con piccoli cambiamenti è possibile trasformare la scuola del disagio in scuola del benessere, mi auguro di donare un piccolo contributo per sostenere la sensibilità di quanti sono decisi a cambiare.
p.s. Tutto questo che ho riportato avviene in una scuola pubblica, dal lunedì al venerdì.

                                                                                 

domenica 15 marzo 2015

INSEGNIAMO AI BAMBINI COME PENSARE INVECE DI COSA PENSARE

da The Mind Unleashed di Will Stanton, traduzione e adattamento a cura di Milena Galeoto
Oggi, il nostro sistema scolastico mira ad indottrinare i nostri figli più che a educarli. Alle nostre giovani menti viene detto di accettare l'autorità come verità piuttosto che il contrario, e gli insegnanti si rivolgono agli studenti invece che ai ragazzi.
Gli insegnanti sono diventati ripetitori d'informazioni. Rigurgitano semplicemente tutto ciò che a loro volta hanno appreso dai loro insegnanti, perpetuando il riciclo di informazioni; informazioni che sono riuscite a eludere il controllo da generazioni. I bambini non sono più i padroni del proprio apprendimento, perché le loro menti sono trattate come contenitori di stoccaggio.
Il compito della fabbrica dell'istruzione, con la sua attenzione per l'elitarismo accademico ed economico, è quello di sfornare lavoratori obbedienti per il sistema, incoraggiati a conformarsi a ogni passo del loro cammino. Noi non siamo trattati come persone complesse, creative, investigative ma come parti della macchina. Il sistema educativo tende a filtrare la natura curiosa del nostro essere, con l'obiettivo finale di impedire che ci sia dissenso contro il sistema. IL SISTEMA NON VUOLE PENSATORI. Non vuole che la gente metta in discussione i suoi metodi. Si vuole una popolazione che possa essere facilmente manipolata e controllata, in modo da garantire tutto il potere all'elite.
Ci sono quelli che dicono che la capacità di pensiero critico non possa essere insegnata nelle scuole. Socrate probabilmente riderebbe di fronte a questa affermazione, se fosse ancora vivo oggi. E' stato proprio lui a dire:
"Io non posso insegnare nulla a nessuno; Posso soltanto aiutare a pensare."
Se vogliamo risolvere il problema d'indottrinamento nel nostro sistema scolastico, dobbiamo imparare iniziando a fare domande invece di dare risposte. L'apprendimento reale si ottiene attraverso il processo investigativo. I bambini devono essere incoraggiati a cercare da sè le risposte. Compito degli insegnanti è quello di fornire gli strumenti e le risorse necessarie per condurre i ragazzi in queste indagini e fare scoperte significative. Una domanda ben formulata aiuterà di più a incoraggiare nella ricerca, rispetto a qualsiasi numero di risposte. In ogni aspetto delle nostre attività educative, diventa fondamentale avviare un dialogo aperto con i nostri studenti, per incoraggiare il dibattito sano e per agevolare una formazione consapevole, giungendo autonomamente alle proprie conclusioni.
L'importanza dell'insegnamento della filosofia nelle scuole non può essere sottovalutata. In un mondo in cui la maggior parte dell'umanità è sul tapis roulant coi paraocchi, è fondamentale rivalutare le nostre prospettive di volta in volta, per guardare poi alla situazione generale.
L'insegnamento della filosofia ci aiuta a pensare, a mettere in discussione la realtà, ci aiuta a riflettere. Senza queste capacità, l'umanità continuerà a funzionare con il pilota automatico, e permetterà a chi detiene il potere di continuare a dominare, opprimere e renderci schiavi in ogni modo.

Dobbiamo recuperare la nostra mente ...

giovedì 5 marzo 2015

Apple pie with Love


Da quando sono qui a Montréal, apprezzo molto una varietà di mele tipica di questa regione, le Sweetango: rosse, croccanti e dolcissime.


Con un nome così, poi, ho pensato che meritavano proprio di essere celebrate da una torta di mele fatta con con amore.

Tanto per iniziare,  ho impastato una buona pasta frolla, con la ricetta che ho imparato da mio padre, di quelle semplici e che potete realizzare anche senza l'uso di una bilancia ma semplicemente servendovi di un bicchiere da 100 ml. 

PASTA FROLLA
Ingredienti

2 bicchieri di farina 00
1 bicchiere di zucchero semolato
La punta di un cucchiaino di bicarbonato
Un pizzico di sale
2 uova
100 g di burro 


1. Per impastare bene gli ingredienti, consiglio di versare in una coppa capiente, prima tutti quelli secchi: farina, zucchero, bicarbonato e sale, mescolandoli bene e formando al centro una fontanella, dove aggiungere le uova e il burro ammorbidito a temperatura ambiente.
Una volta ottenuto l'impasto, è bene lasciarlo riposare per almeno 30 minuti in frigo, così che il burro all'interno di esso si rapprenda e non risulti appiccicoso da lavorare.

2. Nel frattempo prendete una teglia rotonda del diametro di 26 cm circa, la capovolgete su un foglio di carta da forno e con l'aiuto di una matita, tracciate tutto il perimetro. Quest'operazione mi ritorna molto utile per creare il primo disco di pasta frolla che risulterà poco più grande del diametro della base, e l'orlo in eccesso sarà indispensabile per contenere bene il ripieno.
Con un altro foglio di carta da forno invece, sempre con l'aiuto di una matita, tracciate il perimetro della base della teglia, questo servirà per la copertura.
Una volta organizzati tutti gli strumenti, passate al ripieno di mele.

RIPIENO
2/3 mele a seconda della dimensione (spesso le sweetango sono piccole e 3 sono ideali)
Succo di limone
Un cucchiaino di cannella
Un cucchiaio di zucchero di canna

3. Sbucciate le mele e tagliatele a pezzettini in una ciotola, mescolatele nel succo di limone pronte per essere usate.

Il tempo di preparare i dischi di pasta, iniziate ad accendere il forno a 180 gradi, è importante che la torta sia infornata in forno preriscaldato.

4. Una volta realizzato il primo disco di pasta frolla sul foglio di carta da forno ritagliato a misura, lo adagiate nella teglia.

5. Versateci le mele, spolverateci sopra la cannella e lo zucchero di canna, mescolateli insieme per distribuire bene il sapore di ciascun ingrediente.

6. Per la copertura, è importante che mettiate la farina sulla carta da forno, prima di stendere il secondo disco, per meglio staccarlo quando lo poserete sulla torta.
Essendo quest'ultimo più piccolo del primo, troverete facile ripiegare pian piano il bordo su di esso, facendo attenzione che la sfoglia non venga forata dai pezzetti di mela.

7. Con la pasta che vi avanza divertitevi a realizzare qualche decorazione, con questo Sweet tango, non potevo non realizzare le rose, i fiori che per eccellenza richiamano questa danza molto sensuale.
In una tazzina, metteci due dita di latte e con l'aiuto di un pennello, spennellate tutta la parte superiore, decorazioni incluse così che a cottura ultimata acquistino un bel colore lucido e dorato.

Buon appetito
Milena

Prossimamente, mi adopererò a fotografare le sequenze perché le immagini, spesso, sono più esplicative di tante parole... ma nel frattempo, posso assicurarvi che con questo dolce, seguendo tutti i passaggi pensati per ottimizzare i tempi, potete essere sicuri di fare una gran bella figura e osservare gli ospiti chiudere gli occhi per contemplarne il gusto, morso dopo morso.

P.s. Se mai dovesse uscirvi una bozza durante la cottura, come è capito a me, potete sempre dire che fa parte della decorazione e che rappresenta una bella mela! Ma per evitare che accada, bucherellate delicatamente con uno stuzzicadenti la copertura. ;).